La BIA predice esito COVID

Ottenere informazioni sulle caratteristiche di base per prevedere esiti avversi nel COVID-19 aiuta sia il trattamento che la pianificazione sanitaria.
L’angolo di fase (PhA) dell’impedenza bioelettrica (BIA) è correlato con l’esito in una moltitudine di malattie e può essere di valore aggiunto nella previsione dell’esito avverso di COVID-19.

Lo studio

Uno studio osservazionale prospettico olandese ha riportato i risultati della BIA tra i pazienti COVID-19 entro 24 ore dal ricovero ospedaliero, con un follow-up di 90 giorni.

I dati sono stati confrontati tra i pazienti di reparto e quelli in terapia intensiva.

Sono stati inclusi centocinquanta pazienti. L’età media era di 68 (66-70) anni, il 67% era di sesso maschile.

Quarantuno (27%) pazienti sono stati ricoverati in terapia intensiva e 77 (51%) hanno soddisfatto i criteri del punteggio di esito composito.

Nella regressione multipla, PhA era inversamente correlato, in modo indipendente, con il rischio di ricovero in terapia intensiva, complicanze, durata della degenza ospedaliera e con il punteggio del risultato composito. La curva ROC ha mostrato che l’incorporazione di PhA in un punteggio di rischio composito ha migliorato il potere discriminante per l’esito composito da scarso a discreto, rispetto ai singoli predittori.

Significato clinico

Le misurazioni BIA, incluso l’angolo di fase, sono correlate in modo indipendente con un esito avverso di COVID-19. L’interpretazione dell’angolo di fase può essere una preziosa aggiunta alla valutazione del rischio di esito avverso di COVID-19 al momento del ricovero ospedaliero.