Allergia al sedano

L’allergia al sedano è molto comune, anche se poco conosciuta, e spesso associata ad allergie a pollini di betulla o di ambrosia.
Allergia al sedano

Il sedano è una specie erbacea biennale assai diffusa originaria della zona mediterranea e conosciuto come pianta medicinale fin dai tempi di Omero.

Il sedano viene ampliamente sfruttato in cucina, come base per le preparazioni di soffritti, brodi vegetali e di carne, arrosti, passati di verdura, minestre e zuppe, ma viene anche consumato crudo, in pinzimonio e in insalate.

Per la presenza di alcune proteine allergizzanti, può essere causa di allergia alimentare anche grave. Meno conosciuta, rispetto alle più note allergie all’uovo, alla frutta secca o al latte, l’allergia al sedano è comunque piuttosto diffusa nel nostro Paese e si presenta spesso in associazione ad allergie a pollini di betulla o di ambrosia.

L’allergia al sedano provoca i sintomi tipici di ogni allergia alimentare:

  • sindrome orale allergica che comprende prurito, bruciore, sensazione di secchezza alla bocca e alla gola;
  • nausea, vomito e diarrea;
  • orticaria;
  • edema di Quincke/angioedema, cioè il rapido gonfiore della cute, della mucosa e dei tessuti sottomucosi;
  • rinite acquosa allergica;
  • congiuntivite allergica;
  • attacchi di asma;
  • dispnea, cioè difficoltà a respirare;
  • vertigini;
  • senso di soffocamento;
  • shock anafilattico, nei casi più gravi.

Il primo accorgimento da adottare in seguito alla diagnosi di allergia al sedano è la completa eliminazione di questo alimento dalla propria dieta. Oltre all’eliminazione dell’ortaggio in quanto tale, va posta attenzione anche al consumo di brodi e minestre pronte, prodotti surgelati, salse e condimenti, miscele di spezie.

È importante leggere molto attentamente le etichette degli alimenti, perché ci possono essere contaminazioni o tracce di sedano in altri alimenti. Il sedano rappresenta, infatti, un ingrediente di numerose ricette (ad esempio nel ragù di carne, nelle zuppe o nei piatti pronti surgelati).

Il consumatore, in questo senso, è tutelato dal Regolamento UE 1169/2011 che ha reso obbligatoria, da parte dei produttori, la dichiarazione in etichetta nutrizionale della presenza di 14 classi di allergeni, tra cui il sedano.

Nel caso dell’allergia al sedano, si sono registrati casi di reazioni allergiche sia con il sedano crudo che con quello cotto. In linea di massima, gli allergeni del sedano sono piuttosto termostabili. Tuttavia, alcuni soggetti sembrano non avere problemi se la verdura è cotta. Data la delicatezza della questione, su questo punto è meglio rimandare al parere medico, ma è giusto specificare che la cottura non annulla sempre il potenziale allergenico degli alimenti; quindi, bisogna in ogni caso prestare attenzione ai cibi e ai loro ingredienti, in particolare nel caso di alimenti elaborati e industriali.

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