Nutrizione e cancro

L’alimentazione può avere un importante ruolo nella prevenzione e nel trattamento dei tumori, rallentandone il decorso patologico.
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Per tumore o cancro si fa riferimento ad una condizione patologica caratterizzata dalla proliferazione non controllata di cellule che, infiltrandosi nei normali organi e tessuti dell’organismo, ne alterano la struttura e il funzionamento.

Un numero crescente di recenti studi dimostra l’importanza di una sana alimentazione nella prevenzione del cancro.  A tal proposito, l’American Institute for Cancer Research ha calcolato che scorrette abitudini alimentari sono responsabili di circa tre tumori su dieci.

Ci sono tumori più sensibili di altri agli effetti del cibo?

La risposta è affermativa e la conferma viene da alcuni grandi studi, quale l’European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC), che ha indagato sulle conseguenze per la salute delle abitudini alimentari degli europei. Allo studio EPIC hanno contribuito diversi scienziati italiani, sostenuti dall’Associazione Italiana della Ricerca sul Cancro (AIRC). Nello specifico, i tumori maggiormente correlati al cibo sono quelli dell’apparato gastrointestinale, e precisamente dell’esofago, dello stomaco e del colon-retto.

Importante è la scelta dei cibi anche in caso di tumore del fegato, organo attraverso cui passano tutte le sostanze assorbite dall’intestino, e quindi particolarmente esposto ai danni provocati da eventuali elementi cancerogeni contenuti negli alimenti.

Inoltre, l’azione locale di alcune sostanze (ad esempio l’etanolo contenuto nelle bevande alcoliche) può favorire lo sviluppo di tumori della bocca, della gola, dell’esofago e della laringe.

Alcuni studi hanno messo in evidenza che l’azione del cibo sul rischio di cancro è complessa: il tipo di alimentazione (qualità degli alimenti) potrebbe influire su:

  • stato di infiammazione, che può predisporre allo sviluppo del cancro;
  • equilibrio ormonale, che può favorire lo sviluppo dei tumori della prostata nell’uomo e del seno, dell’ovaio e dell’endometrio, la superficie interna dell’utero, nella donna.

In altri studi è stata osservata l’azione di alcune sostanze contenute nei cibi nel favorire lo sviluppo della malattia:

  • nitriti e i nitrati, utilizzati per la conservazione dei salumi, facilitano la comparsa del tumore dello stomaco; tra l’altro in Italia questo tipo di tumore è più diffuso nelle regioni in cui il consumo è maggiore;
  • le aflatossine, liberate da determinate muffe nel mais o in altre granaglie e nei legumi mal conservati. In alcuni Paesi in via di sviluppo le aflatossine sono responsabili di una quota rilevante di tumori del fegato.

In generale gli studi epidemiologici hanno dimostrato che un’alimentazione ricca di grassi e proteine animali favorisce la comparsa della malattia, mentre la preferenza per gli alimenti ricchi di fibre, vitamine e oligoelementi, come cereali integrali, legumi e verdure, sembra avere un effetto protettivo.  

Prevenzione

È stato dimostrato da numerosi studi che un’alimentazione equilibrata, inserita in un corretto stile di vita, riduce il rischio di ammalarsi di tumore.

Il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (World Cancer Research Fund) ha pubblicato al riguardo dieci raccomandazioni mirate a ridurre il rischio oncologico, dopo una revisione dell’evidenza scientifica su alimentazione e tumori, a cui hanno contribuito i più autorevoli centri di ricerca sul cancro, tra cui la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori.

Partendo dalla regola di base di “non fare uso di tabacco”, si raccomanda:

  1. Mantenere un peso salutare per tutta la vita.
  2. Mantenersi fisicamente attivi: evitare la sedentarietà e praticare almeno 150 minuti di attività aerobica moderata o 75 minuti di attività aerobica intensa a settimana.
  3. Seguire una dieta ricca di cereali integrali, verdure, frutta e legumi: consumare almeno 30 grammi di fibra al giorno; includere nella maggior parte dei pasti cereali integrali e legumi; consumare almeno 400 grammi di frutta e verdura non amidacea al giorno.
  4. Limitare il consumo dei “fast food” e dei cibi pronti con un’importante trasformazione industriale e ricchi di grassi, zuccheri e amidi, compresi snack, patatine, merendine, biscotti, dolciumi, barrette e caramelle.
  5. Limitare il consumo di carne rossa (manzo, vitello, maiale, agnello, montone, cavallo e capra) ad una quantità inferiore ai 500 grammi a settimana, pesati a cotto. Evitare o assumere in minima quantità le carni conservate (salumi e insaccati, carni trattate con salatura, stagionatura, fermentazione e affumicamento).
  6. Limitare il consumo di bevande zuccherate.
  7. Limitare il consumo di alcol.
  8. Non fare uso di integratori in sostituzione a una sana alimentazione variata ed equilibrata ricca dei nutrienti provenienti dai cibi freschi.
  9. Quando possibile i bambini vanno allattati esclusivamente al seno materno almeno per i primi sei mesi di vita, così proteggendo sia la madre sia il bambino.
  10. Per chi ha avuto un tumore, se questo è possibile e in accordo col proprio medico curante, valgono le stesse raccomandazioni per la prevenzione. È preferibile seguire una dieta sana concordata con l’oncologo e il nutrizionista che va personalizzata caso per caso.

L’alimentazione in corso di terapia oncologica

Nel paziente in trattamento oncologico il mantenimento di uno stato nutrizionale adeguato migliora la tolleranza ai trattamenti e consente di mantenere una buona qualità di vita.

È bene sapere che le raccomandazioni utili per la prevenzione non sono valide per tutti quando è presente la malattia. Ogni persona malata può reagire alle cure in maniera diversa e quindi è necessario durante la chemioterapia mantenersi in stretto contatto con l’oncologo di riferimento e con lo staff di nutrizionisti che fa capo all’oncologo.

In linea generale, per chi ha ricevuto una diagnosi certa di tumore e sta praticando delle cure oncologiche specifiche è comunque importante: 

  • Cercare di mantenere il peso corporeo stabile, possibilmente con un indice di massa corporea (IMC) nella norma. Segnalare al medico eventuali modifiche del peso corporeo, particolarmente se l’IMC scende sotto 18.5 o supera 25.
  • Ricordare che, quando possibile, lattività fisica può migliorare l’appetito, contrastare la depressione e contribuire al mantenimento di un buono stato nutrizionale. Il tipo di attività deve essere adattato alle specifiche condizioni fisiche e suggerito dall’oncologo di riferimento.
  • Non ci sono alimenti sconsigliati o consigliati a priori, poiché attualmente non è dimostrato che singoli alimenti o particolari diete possano influenzare l’andamento della malattia.
  • Diete “alternative” non sono raccomandate poiché potenzialmente dannose.
  • In assenza di perdita di peso, difficoltà ad alimentarsi e/o problemi gastrointestinali, seguire una dieta varia ed equilibrata seguendo le indicazioni per la prevenzione del WCRF.
  • Mantenere un’adeguata assunzione di liquidi (almeno 1,5-2 litri) bevendo frequentemente durante la giornata.
  • Un’alimentazione a base di alimenti ricchi in fibra (cereali integrali, legumi, frutta e verdura) può essere indicata se vi è tendenza ad aumentare di peso, ma è controindicata in presenza di disturbi del tratto gastrointestinale.
  • In caso di scarso appetito, sazietà precoce e/o tendenza al calo di peso, è preferibile fare pasti piccoli e frequenti, scegliendo i cibi e le bevande più graditi e possibilmente ad elevata densità calorica e proteica.
  • In presenza di infiammazioni della bocca (mucositi) è importante che la dieta sia morbida, a base di cibi a temperatura ambiente o fredda, evitando cibi irritanti (acidi, speziati, molto salati o molto dolci).
  • L’assunzione di qualsiasi tipo di integratore, anche di origine vegetale, deve essere condivisa con il medico di riferimento per valutarne i potenziali rischi e benefici.
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