Disordini epato-biliari
Il fegato è l’organo più grande contenuto nel corpo umano; si tratta di una ghiandola del peso di oltre 1 Kg. Si trova al di sotto del diaframma, tra il colon trasverso e lo stomaco. Ha una forma vagamente triangolare con angoli smussati e la parte più voluminosa si estende nell’addome lungo il fianco destro.
È responsabile di molte funzioni chimico-biologiche e metaboliche importanti, tra le quali:
- produce la bile, che si versa nella cistifellea e serve per emulsionare i grassi e rendere quindi possibile il loro assorbimento da parte dell’intestino;
- è in grado di immagazzinare e liberare glucosio all’occorrenza, meccanismo che consente il controllo della glicemia;
- regola la sintesi del colesterolo e dei trigliceridi;
- produce fattori che partecipano alla coagulazione del sangue, come il fibrinogeno e la trombina;
- funziona quale deposito di emergenza per la vitamina B12, il ferro e il rame;
- smaltisce le sostanze di scarto quando hanno esaurito la loro funzione e sono state rimpiazzate da altre più attive (per esempio, l’ammoniaca viene trasformata in urea, più tollerabile per l’organismo);
- cattura e demolisce le sostanze tossiche che il corpo può assumere più o meno accidentalmente;
- nei primi tre mesi di gestazione, il fegato collabora alla produzione dei globuli rossi nel feto, in attesa che il midollo osseo fetale raggiunga la maturazione completa.
Anche il fegato può ammalarsi. In una fase iniziale, le grandi dimensioni del fegato permettono di vicariare la parte che comincia a deteriorarsi con quella ancora sana. Inoltre, il fegato è l’unico organo in grado di rigenerarsi, cioè di ricrescere. Purtroppo, però, soprattutto quando i fattori lesivi che aggrediscono il fegato agiscono in modo costante e cronico, la crescita del fegato può diventare anomala e dare luogo a grosse cicatrici che ne sconvolgono i parametri strutturali e funzionali. Si origina, come conseguenza, un tessuto cicatriziale fibroso che ha perso le normali funzioni epatiche: compare così la cirrosi.
I principali fattori epatolesivi sono:
- Agenti infettivi, principalmente virus, che vengono chiamati con lettere dell’alfabeto (A, B, C, D, E, F, G);
- Sostanze tossiche (ad esempio: farmaci, alcool, sostanze chimiche);
- Patologie di altri organi (ad esempio: cardiopatie, malattie metaboliche, tumori).
In Italia, i fattori più importanti tra i sopra citati sono costituiti dalle infezioni virali (soprattutto il virus C) e dall’alcol, sia per la frequenza di incidenza sia per la gravità dei danni prodotti. Entrambe le condizioni possono portare a una progressiva insufficienza epatica cronica, che si ripercuote anche sulla colecisti e sul pancreas.
È bene ricordare che un’alimentazione abituale troppo grassa e ipercalorica può condurre alla steatosi epatica, chiamata anche fegato grasso. Il fegato contiene normalmente del grasso, ma quando questo ammonta a più del 5-10% si parla di steatosi, una condizione anomala che può provocare una serie complicanze.
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