Tumore al seno
Il tumore al seno è la seconda forma di cancro più frequente nella popolazione mondiale e si presenta con maggior frequenza nella forma maligna. Secondo l’American Cancer Society, il tasso di sopravvivenza a cinque anni dopo la diagnosi è passato dal 63% nel 1960 al 90% ai giorni nostri, grazie alla diagnosi precoce con gli screening di prevenzione.
Tra gli effetti collaterali a un primo caso di tumore al seno c’è la tendenza a prendere peso con più facilità e quindi a sviluppare nel tempo altre patologie legate all’aumento di peso (patologie cardiovascolari e disordini metabolici).
Alimentazione e tumore al seno
Una dieta ricca di grassi saturi è associata a un rischio più elevato di cancro positivo al recettore per gli estrogeni e al recettore per il progesterone, ovvero le cellule tumorali analizzate in seguito alla biopsia presentano recettori per gli estrogeni e il progesterone (gli ormoni femminili). La carne rossa, i formaggi, i latticini in genere e le uova sono associate ad un aumento del rischio di malattie neoplastiche. Il loro consumo, in grandi quantità, anticipa il menarca, e questo è riconosciuto come fattore di rischio e predittore di cancro al seno. Inoltre, anche l’assunzione di alcool e di alimenti con un alto indice glicemico si associa a un rischio più elevato di cancro.
D’altra parte, diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che il consumo di prodotti a base di soia è invece correlato a una minore incidenza di tumori associati agli ormoni, tra cui il tumore alla mammella, grazie alle proprietà degli isoflavoni e dei fitoestrogeni. Altri studi evidenziano l’azione protettiva di calcio, acido folico, vitamina D e carotenoidi.
Seguire quindi una dieta tendenzialmente vegetariana, ricca di cereali integrali, verdure, frutta e pesce azzurro e anche a ridotto apporto di zuccheri è la raccomandazione per prevenire e ridurre il rischio oncologico al seno.
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