Intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio è dovuta al malfunzionamento o alla mancanza dell’enzima lattasi che consente la digestione del lattosio.
Intolleranza al lattosio

L’intolleranza al lattosio è causata da un malfunzionamento o da una mancanza di lattasi, un enzima necessario per la digestione del lattosio, cioè lo zucchero presente nel latte e latticini.

In genere si manifesta con dolore addominale, gonfiore, diarrea e flatulenza.

Il deficit di lattasi può essere primario:

  • si dice congenito quando è presente già dalla nascita e il neonato presenta diarrea e disidratazione anche grave;
  • si dice geneticamente determinato con esordio tardivo nei bambini in età scolare o anche in adulti. Questa è la forma più diffusa e meno grave nella quale piccole quantità di lattosio possono essere consumate, secondo la tollerabilità individuale.

Per le forme secondarie, che in genere sono più frequenti nei lattanti e nei bambini piccoli, si rammenta che spesso la lattasi viene a mancare dopo infezioni virali o batteriche, parassitosi, gravi malnutrizioni, altre allergie alimentari.

Il test più utilizzato per fare diagnosi d’intolleranza al lattosio è il Breath test (H2 Breath Test) e sarà il medico a prescriverlo.

La dieta per l’intolleranza al lattosio

La dieta con l’esclusione del lattosio rappresenta l’unica soluzione valida al trattamento di questa intolleranza. La dieta deve essere prescritta ed elaborata da un professionista.

Molte persone in sovrappeso e con addome gonfio ritengono che sia da eliminare il latte dalla dieta nel sospetto di essere intolleranti, pur mangiando grosse quantità di dolciumi. Ma non si può decidere in autonomia di eliminare del tutto il latte e i derivati dalla dieta senza consultare il proprio medico.

Integrazioni di Calcio potranno essere prese in considerazione nei bambini e negli adolescenti e nelle donne in menopausa qualora non siano graditi gli alimenti privi di lattosio.

Le raccomandazioni dietetiche per l’intolleranza al lattosio variano da una persona all’altra. E quindi la dieta va personalizzata dal professionista.

La dieta si basa su alcuni principi fondamentali:

  • definizione della dose massima tollerata; infatti, piccole quantità di alimenti contenenti lattosio sono meglio tollerate se distribuiti nell’arco della giornata e se consumati insieme ad altri alimenti;
  • riduzione graduale della quantità di lattosio ingerita fino alla scomparsa dei sintomi;
  • è possibile addizionare i latticini con l’enzima lattasi, disponibile in commercio;
  • è possibile utilizzare prodotti senza lattosio presenti in commercio.

È importante leggere le etichette degli alimenti con particolare attenzione, perché il lattosio può essere aggiunto a molti prodotti conservati o già pronti e si utilizza molto nelle trasformazioni industriali come conservante, addensante o valorizzatore del sapore dolce.

Inoltre, gli intolleranti al lattosio devono porre molta attenzione anche ai farmaci in quanto possono contenere lattosio come dolcificante. Nel dubbio è sempre meglio consultare il medico.

Alimenti da evitare

Nel dubbio che contengano anche quantità minime di lattosio, quando le etichette non sono leggibili o poco chiare è bene evitare:

  • latte, formaggi freschi, panna, formaggini da spalmare, gelati, frappé, frullati;
  • dolci preparati con burro e latte, creme a base di latte;
  • pane al latte;
  • cioccolato anche fondente;
  • burro, margarine;
  • prosciutto cotto, salumi in genere, wurstel;
  • cibi precucinati e confezionati;
  • salse e piatti già pronti (ragù, purè ecc.);
  • prodotti per l’infanzia;
  • biscotti, merendine, snack;
  • miscele già pronte per dolci;
  • bibite senza etichetta.

Alimenti consentiti

In caso di intolleranza al lattosio è consentito il consumo di:

  • cereali, semole, farine e pappe senza latte, popcorn, corn flakes, pane bianco semibianco e integrale, pasta, riso, patate, legumi secchi, fette biscottate e cracker senza latte negli ingredienti;
  • marmellata preparata in casa, miele, zucchero e dolci con gli ingredienti permessi;
  • yogurt ad alta digeribilità o HD, latte delattosato o latte HD; lo yogurt in piccole quantità, è spesso meglio tollerato perché il lattosio contenuto è parzialmente digerito dai batteri presenti nello stesso;
  • formaggi stagionati, formaggi a pasta dura e extra dura come parmigiano reggiano stagionato; grana padano DOP, emmenthal e groviera;
  • latte di soia, latte di riso, Tofu, latte di cocco, panna di soia;
  • tutti i tipi di carne e pesce non trasformati, prosciutto crudo, uova, brodi di carne cucinati senza dado, salumi indicanti la dicitura “senza lattosio”;
  • olio di oliva, arachidi, mais, soia, girasole;
  • acqua, vino, birra, cocktail senza succo di frutta.
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