Menopausa
Durante la menopausa attraverso l'alimentazione e lo stile di vita è possibile migliorare la sintomatologia.
La carenza di estrogeni caratterizza la menopausa, un periodo delicato della vita di ogni donna, provocando alcune modificazioni che vanno tenute sotto controllo, anche se non si tratta di malattie vere e proprie.
- In età fertile (fino a che le mestruazioni sono ancora presenti), per esempio, la donna ha un minor rischio di malattie cardiovascolari rispetto all’uomo, grazie all’azione protettiva degli estrogeni. Con la menopausa questa protezione viene a mancare: i grassi del sangue aumentano, favorendo l’aterosclerosi (accumulo di grassi nelle arterie), e il flusso del sangue nei vasi si riduce, a scapito della pressione arteriosa che spesso aumenta.
Il calcio che si fissa nelle ossa è inferiore a quello che si perde aumentando il rischio di osteoporosi. - Il metabolismo “rallenta” e si assiste a una riduzione del fabbisogno di energia, che determina un maggior rischio di aumento di peso, anche dovuto alla sedentarietà. Inoltre, alcuni fattori psicologici inducono la donna a mangiare più di quanto occorre.
- L’accumulo di grasso a livello addominale è indice di maggiore rischio di sviluppare malattie metaboliche (diabete, sindrome metabolica) e cardiovascolari (infarto, ictus), ma anche il tumore della mammella.
- Inoltre, la diminuzione degli estrogeni può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale), sia di natura psicoaffettiva (irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale).
In genere si verifica tra i 45 e 55 anni di età, ma non sono rare menopause precoci e tardive. Già alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni si osservano alterazioni del ciclo mestruale (mestruazioni ravvicinate e abbondanti oppure più distanziate tra di loro). Nello stesso periodo le ovaie cessano la loro attività e, di conseguenza, diminuisce nel sangue la quantità degli estrogeni, cioè di quegli ormoni prodotti fino allora dalle ovaie.
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