Binge Eating Disorder (BED)

Il Binge Eating Disorder è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da abbuffate non seguite da comportamenti compensatori.
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Binge Eating Disorder

Il disturbo da Binge Eating (BED) – detto anche disturbo da alimentazione incontrollata – fa parte dei Disordini del Comportamento Alimentare (DCA) e ha una forte somiglianza, ma solo apparente, con la bulimia nervosa (BN). Tuttavia, nel BED le abbuffate non sono seguite da comportamenti di compenso e quindi la persona con BED è spesso sovrappeso se non obesa.

In entrambe le patologie si rileva l’abbuffata come sintomo principale, ma le caratteristiche cliniche ed epidemiologiche dei due disturbi sono molto diverse, per i seguenti motivi:

  • età di esordio:
    • adolescenziale (picco di insorgenza: 15 – 25 anni) per Anoressia Nervosa (AN) e Bulimia Nervosa (BN);
    • adulta per il BED con picco di insorgenza tra i 35 – 50 anni;
  • prevalenza di genere:
    • sbilanciata (9 femmine su 10) per AN e BN;
    • bilanciata (5 maschi e 5 femmine) nel BED.

Il BED è un disturbo alimentare ancora poco diagnosticato, poiché riconosciuto più di recente.

Iter terapeutico

I DCA sono disturbi di tipo multifattoriale, con più fattori di rischio che concorrono all’esordio della malattia, tutti necessari ma nessuno da solo sufficiente a provocare la malattia.

Spesso il paziente BED sperimenta un senso di impotenza, con conseguente delusione e impotenza.

Il programma di terapia è sempre di tipo multidisciplinare, che comprenda un trattamento di tipo psicologico e nutrizionale. Nell’equipe terapeutica del BED risulta molto utile, oltre a medico psichiatra, psicologo e nutrizionista, la presenza di un medico endocrinologo che si occupi delle complicanze mediche e ormonali dell’obesità.

Farmaci

Esistono farmaci efficaci come antidepressivi e/o stabilizzanti dell’umore, utili a tenere sotto controllo i sintomi psichiatrici concomitanti nel BED e permettere il supporto al programma di terapia.

Chirurgia

In alcuni pazienti BED affetti da obesità grave e/o con complicanze mediche gravi, risultati resistenti ad almeno 3 trattamenti di tipo multidisciplinare in setting differenti (ad es. ambulatorio, day hospital/Mac e ricovero), può essere indicata una valutazione chirurgica per intervento di chirurgia bariatrica (ad es. sleeve gastrectomy o bypass gastrico).

In questi casi, dopo la chirurgia il paziente dovrà seguire un intervento di tipo multidisciplinare per il DCA.

Integratori alimentari

Nel BED sono frequenti disvitaminosi (ad es. folati, vitamina D) correlate a un’alimentazione e a stili di vita poco salutari (ad es. eccesso di alimenti industriali raffinati, scarsa/nulla attività fisica all’aperto).

L’integrazione deve essere sempre monitorata da esami del sangue di controllo.

Alimentazione

Il paziente BED ha un comportamento ambivalente nei confronti della dieta:

  • da un lato è rassegnato e demotivato all’idea di un trattamento dietetico, spesso tentato in passato e con esiti fallimentari,
  • dall’altro lato è facilmente vittima di illusori trattamenti dietetici spesso costosi e squilibrati.

Consigli Pratici

Per tutti (famigliari, insegnanti, amici):

  • Condividere il vissuto della fame emotiva con chi soffre di BED: a ciascuno di noi può capitare di mangiare non per fame ma per rabbia, noia, tristezza o altre emozioni negative. Sentendo di non essere l’unico a soffrire di un sintomo apparentemente così bizzarro (“non ho fame, eppure mangio lo stesso”), il paziente può più facilmente indirizzarsi a percorsi di cura multidisciplinari e non solo dietetici.
  • Coinvolgere il paziente BED in attività salutari: una camminata insieme, un giro in bicicletta, la preparazione di una pietanza. Quasi tutti i pazienti BED riferiscono difficoltà a iniziare uno stile di vita più sano semplicemente “prescritto”, ma sono molto più coinvolti se condividono con altre persone le nuove abitudini.
  • Comprendere il vissuto di impotenza e vergogna.

No

Per tutti (famigliari, insegnanti, amici):

  • “Nessun giudizio, nessun commento” spesso ottiene l’effetto uguale e contrario;
  • Non colpevolizzare la “scarsa volontà a dimagrire”;
  • Non prendere in giro queste persone sovrappeso o obese.
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