Encefalopatia epatica
L’encefalopatia epatica – chiamata anche encefalopatia porto-sistemica – è una sindrome neurologica caratterizzata da alterazioni della coscienza, della personalità e della funzione neuro-muscolare conseguenti all’immissione in circolo di sostanze “tossiche” di natura azotata (principalmente l’ammonio) che provengono dall’intestino e che, a causa della ridotta funzione epatica, non vengono metabolizzate ed eliminate dal fegato. Queste sostanze, in genere rappresentate da particelle minuscole, raggiungono l’encefalo determinando i quadri di encefalopatia, con un ampio spettro di alterazioni mentali e motorie che possono essere inizialmente molto lievi ma che possono arrivare fino al coma.
Segni e sintomi
L’encefalopatia epatica determina un ampio spettro di manifestazioni neurologiche e psichiatriche.
- Nella sua forma più lieve, l’encefalopatia epatica determina esclusivamente un’alterazione dei test psicometrici che misurano l’attenzione, la memoria di lavoro, la velocità psicomotoria e le abilità visuo-spaziali.
- Con il progredire della patologia, possono verificarsi dei cambiamenti di personalità, come ad esempio apatia, euforia, irritabilità e disinibizione. Possono, inoltre, associarsi alterazioni dello stato cognitivo e delle funzioni motorie. Disturbi frequenti riguardano anche il ritmo sonno-veglia, per lo più evidente attraverso un’eccessiva sonnolenza diurna. In aggiunta, i pazienti possono manifestare un progressivo disorientamento spazio-temporale e uno stato confusionale acuto caratterizzato da agitazione, a cui fanno seguito sonnolenza, stupore e infine coma.
I sintomi possono comparire lentamente e peggiorare progressivamente, ma in alcuni casi appaiono gravi sin dall’inizio (encefalopatia epatica conclamata). L’encefalopatia epatica può essere sia una condizione acuta, sia un problema cronico destinato a peggiorare o a ripresentarsi a distanza di tempo (encefalopatia epatica di remissione). Il coma irreversibile è l’esito peggiore con un’incidenza pari all’80% dei pazienti, mentre le possibilità di recupero e di recidiva variano da paziente a paziente. Fra le possibili complicazioni sono incluse la formazione di ernie cerebrali o il rigonfiamento del cervello, il collasso cardiovascolare, l’insufficienza renale o respiratoria, la sepsi; oltre a un danneggiamento irreversibile del sistema nervoso che può dare luogo a problemi motori, sensoriali o mentali.
Cause
La causa non è conosciuta, ma è noto che si tratta di un fenomeno associato a problemi epatici come la cirrosi o l’epatite o a situazioni in cui il sangue non riesce a fluire nel fegato. In questi casi, nel circolo sanguigno possono accumularsi delle sostanze tossiche (ad esempio alcuni farmaci, ma anche l’ammonio prodotto dalla digestione delle proteine) che normalmente vengono rese innocue dal fegato e che potrebbero danneggiare il cervello.
Fra le condizioni che possono scatenare l’encefalopatia sono incluse:
- la disidratazione,
- un consumo eccessivo di proteine,
- anomalie nel bilancio degli elettroliti (in particolare il potassio) associate:
- a episodi di vomito,
- a trattamenti come la paracentesi o all’assunzione di diuretici,
- infezioni,
- disfunzioni renali,
- cali dell’ossigeno,
- interventi chirurgici o di bypass,
- all’assunzione di farmaci che sopprimono il sistema nervoso centrale (come i barbiturici o le benzodiazepine).