Alcolismo
L’abuso di alcol è dannoso per sé e gli altri ed è un fattore causale di oltre 200 malattie, incluso il cancro, oltre che di situazioni d’infortunio e incidentalità.
L’alcol non è un alimento perché non necessario ai fini nutrizionali.
L’abuso di alcol può determinare sia malnutrizione per eccesso (sovrappeso e obesità) sia malnutrizione per difetto (gravi stati di denutrizione).
In questi casi, l’intervento nutrizionale è improntato a correggere le carenze nutrizionali con opportuni supporti farmacologici e orientato al riequilibrio dell’apporto dietetico riguardo ai macro e micronutrienti.
Sono state delineate dalle linee guida scientifiche delle indicazioni circa le porzioni di assunzione di bevande alcoliche, quali il vino o la birra, considerate sicure, che prendono a riferimento le porzioni casalinghe comunemente utilizzate e rapportate a sesso ed età del soggetto.
In Italia, dei circa 35 milioni di consumatori di bevande alcoliche, più di 8,6 milioni (il 23,2% dei maschi e il 9,1% delle femmine sopra gli 11 anni di età) sono consumatori a rischio. Questi cittadini devono essere oggetto di interventi di salute pubblica di contrasto a comportamenti alcol-correlati rischiosi o dannosi per la salute. Tra questi, ci sono circa 800 mila minori, altrettanti giovani sino ai 24 anni di età e 2,7 milioni di anziani.
Disturbi del comportamento alimentare
Sul piano epidemiologico, è nota un’elevata associazione tra disturbi alimentari e abuso di sostanze psicoattive (alcool, cocaina, eroina).
In soggetti con disturbo alimentare, la prevalenza di abuso di sostanze è da 3 a 5 volte maggiore rispetto alla popolazione generale.
I lavori scientifici che hanno approfondito gli aspetti neurobiologici indicano come l’adattamento a situazioni stressanti potrebbe essere originariamente compromesso in individui che sviluppano abuso di alcool, così come in pazienti con depressione cronica o comportamenti bulimici. Pertanto, si ipotizza un comune difetto nella capacità di reazione allo stress, tanto da richiedere comportamenti compensatori per esercitare l’autoregolazione emotiva.
L’anoressia presenta deboli analogie da questo punto di vista, anche se è stato indagato un possibile modello di auto-addiction legato alla restrizione alimentare.
L’associazione tra anoressia e abuso di alcol è definita drunkorexia, dove l’apporto calorico dell’etanolo viene utilizzato talvolta per ridurre l’appetito. Le caratteristiche sono:
- mancata assunzione di cibo in previsione di un consumo di alcol (binge drinking);
- esercizio fisico eccessivo per consumare le calorie dell’etanolo;
- consumo di quantità elevate di alcol per diventare malato.
Il binge drinking è la modalità prevalente per gli 1,7 milioni di giovani: riguarda il 17% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni di età, dei quali il 21,8% maschi e l’11,7% femmine.
I meccanismi neurobiologici della dipendenza, in particolare il sistema neuro encefalico della ricompensa, appaiono coinvolti in tutti i disturbi alimentari e in alcune forme di obesità.
- Chetogenica attenua astinenza da alcolLa dieta chetogenica può esercitare effetti benefici sulla gestione dell'astinenza da alcol e sulla riduzione del consumo di alcol.Alcol e deficit nutrizionali: quanto è serio il rischio?L’eccessivo consumo di alcol può determinare insufficienze nutrizionali e modificare il metabolismo di numerosi nutrienti.