Quando il corpo non ne vuol sapere di perdere peso!

Un recente studio supporta il ruolo della grelina come efficace contromisura per il ripristino del bilancio energetico.

In seguito a un calo ponderale si registrano, infatti, variazioni nelle 24 ore della concentrazione di questo ormone.

Lo studio

Alcuni ricercatori hanno tentato di dimostrare se un deficit energetico indotto da un regime di restrizione calorica, associato all’esercizio fisico, potesse influire sulla secrezione di grelina nelle 24 ore in donne non obese e in pre-menopausa.

Allo scopo sono state arruolate 12 donne in normopeso. Le donne sono state assegnate random al gruppo di controllo o a quello di intervento.

Quest’ultimo gruppo ha seguito dieta ed esercizio per tre mesi con un bilancio energetico negativo del 45,7% al giorno pari a circa il 50% del fabbisogno giornaliero.

I risultati hanno dimostrato una forte riduzione del peso, della massa grassa e dell’appetibilità verso il cibo nei soggetti appartenenti al gruppo di intervento.

Inoltre, sempre nel medesimo gruppo, i valori medi di grelina aumentavano significativamente durante le 24 ore. I picchi di secrezione avvenivano a livello del pranzo ( 370 pg/mL), della cena ( 438 pg/mL), e soprattutto nella fase notturna ( 510 pg/mL).

La ricerca ha, poi, evidenziato una diminuzione nella secrezione di grelina dopo la cena (-197 pg/mL) e la correlazione inversa di tale profilo con le variazioni del peso, l’assunzione di cibo, l’entità del bilancio negativo e l’appetibilità del pasto.

Significato clinico

In seguito alla perdita di peso, le variazioni nella concentrazione di grelina nelle 24 ore sembrano controbilanciare l’effetto del bilancio energetico negativo, mediante un meccanismo di adattamento fisiologico.

Un’ulteriore riprova di come, anche attraverso questo mediatore, l’organismo reagisca per sopperire allo stress dovuto ad una dieta ipocalorica, evidenziando nel contempo risposte metaboliche che vanno sempre a contrastare l’obiettivo del dimagramento.