Urolitiasi

L’urolitiasi, chiamata anche nefrolitiasi o litiasi renale, è il processo di formazione dei calcoli renali, ossia di “sassolini” che si formano per precipitazione dei sali minerali contenuti nelle urine (calcio, ossalati, fosfati e acido urico). La formazione dei calcoli è favorita dall’aumento della concentrazione degli elettroliti citati o dalla riduzione del liquido che li tiene in soluzione (scarso volume di urine).
L’incidenza della nefrolitiasi è in aumento nel mondo occidentale, spesso a causa di disordini alimentari.
Trattamento e dieta
La terapia medica si avvale di una adeguata idratazione, degli accorgimenti dietetici, di eventuale intervento farmacologico mirato.
Alimenti da escludere
Alimenti da escludere nelle nefrolitiasi più ricorrenti:
- Calcolosi calcica e fosfatica: riduzione dell’apporto calcico e fosfatico.
- Pane bianco, fagioli, fave, lenticchie, patate, carni insaccate, conservate, salate, affumicate, prosciutto, salsicce, salami, carne di maiale, fegato, pesce, uova, formaggi, cavoli, olive, datteri, pere, fragole, frutta secca, snack, salse.
 
 - Calcolosi uratica: riduzione dell’apporto purinico.
- Formaggi, selvaggina, carni gelatinose, frattaglie, carni e pesci grassi, crostacei, molluschi, insaccati, fritture, pane bianco, frutta secca, legumi secchi, datteri, fichi, fragole, melone, cocomero, spezie, dolcificanti con fruttosio, bibite, aperitivi, alcolici, acque dure.
 - Moderare, per i loro effetti acidificanti, pasta, riso, pesce, albicocche, arance, banane, uva.
 
 - Calcolosi ossalica: riduzione dell’apporto di ossalato.
- Frattaglie, selvaggina, molluschi, frutti di mare, acciughe, sgombri, sardine, stoccafisso, baccalà, estratti di carne, lievito di birra, spinaci, zucca, rabarbaro, patate dolci, indivia, sedano, legumi, frutta sciroppata, farina integrale, germe di grano, liquori e alcolici, the, salse conservate, alimenti sott’olio, in salamoia e sotto sale.
 - Zucchero e miele con moderazione.
 
 
L’acqua
L’aumento dell’apporto idrico è di fondamentale importanza in ogni tipo di calcolosi. Esso dovrebbe indurre a polinuria, diluizione urinaria e quindi diminuire la tendenza alla precipitazione dei vari soluti. La diuresi deve superare di solito i 2000 cc nelle 24 ore e in media l’apporto deve essere di circa 3000-3500 cc/die.
L’apporto di liquidi è consigliato sotto forma di acqua oligominerale. L’acqua potabile può avere un contenuto di calcio molto variabile, ma è anche vero che non tutte le acque minerali in commercio sono ipocalciche.
| Tipologie di acque più comuni | Ca⁺⁺mg/l | 
| Santa Rita | 12.75 | 
| Pejo | 13.2 | 
| Fiuggi | 14.92 | 
| Levissima | 17.5 | 
| Panna | 29 | 
| Lora | 31.7 | 
| Sant’Antonio | 61.2 | 
| Guizza | 62.1 | 
| Evian | 76 | 
| Fabia | 129.5 | 
| Perrier | 140.2 | 
| Boario | 183.2 | 
| San Pellegrino | 212.2 | 
| Sangemini | 346.7 | 
| Ferrarelle | 428.8 | 
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