Niente male!


Il dolore stressa l’invecchiamento e accelera il declino funzionale e dello stato di salute.
Gli anziani che soffrono di dolore sono meno attivi fisicamente, sperimentano più comorbidità e peggior mobilità funzionale rispetto agli anziani senza dolore.
Pertanto, le conseguenze negative correlate al dolore possono essere responsabili dell’aumento del rischio di sviluppare sarcopenia e fragilità, comunemente osservate in questa fascia di età: il dolore è predittivo di incidenti e peggioramento della fragilità.
Il legame tra dolore e incidenza della fragilità aumenta con l’intensità del dolore in una modalità dose-risposta ovvero maggiore è il dolore di una persona, maggiore è il declino delle attività fisiche, della massa / forza muscolare e dell’autonomia. Quindi è maggiore il rischio di sviluppare sarcopenia e, successivamente, fragilità.
Gestione del dolore negli anziani
La gestione del dolore negli anziani è un compito complesso a causa dell’elevata prevalenza di comorbilità multiple, politerapia e, in generale, vulnerabilità socio-psicologica. Inoltre, gli eventi avversi correlati ai farmaci (eventi avversi) possono essere potenzialmente dannosi e difficilmente gestibili negli adulti più anziani (ad esempio, farmaci antinfiammatori non steroidei e eventi avversi da oppiacei), anche se le prescrizioni farmacologiche sono generalmente personalizzate e adattate alla salute e allo status sociale dei pazienti. Sulla base di ciò, la gestione del dolore negli anziani può essere più efficace quando l’intervento si basa su un metodo multidisciplinare (ad es. Trattamento psicologico, programma di esercizi, medicina complementare, nutrizione e integrazione dietetica).
Da notare che l’alimentazione e i nutraceutici hanno dimostrato di avere un ruolo nella gestione del dolore e nell’aiutare il paziente a superare il dolore cronico, migliorando così la qualità della vita. I ricercatori hanno identificato diversi componenti nutrizionali che possono migliorare le sindromi da dolore cronico attraverso attività antiossidanti e antinfiammatorie. Queste nuove proprietà di alimenti e sostanze nutritive sono molto interessanti e meritano attenzione da parte di medici e ricercatori. Negli adulti più anziani, in particolare quelli con sarcopenia e fragilità, che sono più inclini a eventi avversi ai farmaci, l’alimentazione e i nutraceutici possono svolgere un ruolo rilevante e potenzialmente aiutare a sviluppare un piano terapeutico più efficace per gestire il dolore.
La revisione
Una revisione sistematica di studi randomizzati controllati, studi trasversali e studi osservazionali basati sul trattamento del dolore negli adulti con disturbi muscolo-scheletrici mediante interventi nutrizionali non farmacologici (nutrienti e antiossidanti), ha riscontrato l’efficacia di:
– adesione del paziente a una consulenza dietetica (ad esempio, quantità giornaliera raccomandata di proteine equivalenti ad almeno 1 g di proteine per chilogrammo di peso corporeo);
– assunzione di alimenti ricchi di acido glutammico come soia, uova e alimenti ricchi di triptofano come latte e arachidi o assunzione di integratori a forma libera ad azione rapida;
– integrazione di vitamina D e magnesio, se carenti;
– consumo settimanale di pesce o integratori di acidi grassi omega-3;
– disponibilità di prodotti vegetali, in particolare curcumina e gingerolo.
Significato clinico
Questi interventi non farmacologici possono aiutare il terapista del dolore a creare una medicina personalizzata (medicina di precisione), agendo con la massima efficacia e sicurezza e riducendo anche il dosaggio dei farmaci analgesici necessari (e quindi riducendone gli effetti avversi).



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