Come mangiano i bimbi italiani?

Uno studio epidemiologico recentissimo

Questo è uno dei pochi studi che riportano l’assunzione di nutrienti da parte di bambini italiani riferendosi a raccomandazioni nutrizionali al fine di identificare i principali errori nutrizionali, sia in termini di eccesso di alcuni macronutrienti che di carenze di micronutrienti.

Promuovere uno stile di vita sano durante i primi anni di vita è una strategia chiave per il controllo del rischio di obesità nella vita futura; disporre di dati epidemiologici di buona qualità sulle abitudini alimentari di neonati e bambini piccoli può migliorare la consapevolezza e possibilmente l’educazione impartita dai pediatri a genitori e bambini.

Con questo obiettivo è stato progettato lo studio “MY FOOD DIARY” in cui i ricercatori hanno raccolto i dati relativi all’assunzione di energia, macronutrienti e fibre, minerali e vitamine di 443 bambini italiani (intervallo 6,4-133 mesi), attraverso un diario alimentare di tre giorni compilato dai loro genitori e valutato da pediatri di famiglia.

I risultati sono stati confrontati con i valori dietetici di riferimento italiani.

L’assunzione mediana di proteine, in g / kg per peso corporeo, ha superato il fabbisogno medio in tutte le fasce di età e nel periodo di 12–36 mesi, l’assunzione in % di energia era al di fuori dell’intervallo di riferimento (> 15%). Un eccesso di consumo proteico è stato riscontrato in tutte le età dei gruppi: il 99% dei bambini (440/443) ha superato il valore PRI relativo all’età, con la più alta quantità mediana di proteine ​​nell’intervallo 1 ≤ anni <4 (3,4 g / kg). Nella stessa età, in termini di % E, la maggior parte dei bambini (54%) aveva un apporto proteico al di fuori dell’intervallo.

La maggior parte dei bambini ha consumato quantità di carboidrati semplici (costituiti sia da zuccheri naturali che da zuccheri liberi o aggiunti, l’82,3% dei bambini nello studio) e grassi saturi (69% dei bambini nello studio) al di sopra dei limiti, con basso apporto di fibre e grassi polinsaturi.

L’assunzione mediana di minerali era diversa a seconda dell’età, mentre l’assunzione di vitamina D era molto bassa in tutte le fasce d’età. Insomma, i bambini italiani mangiano troppo e male.

Questi risultati sottolineano la necessità di un adeguato programma educativo nutrizionale e di politiche sanitarie a partire dai primi anni di vita per migliorare l’assunzione di nutrienti durante l’infanzia, con possibili effetti a lungo termine sulla salute.

 

Bigliografia : Verduci E, Banderali G, Montanari C et Al.

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