Colite ulcerosa e dieta


La colite ulcerosa (CU) è una malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI) che colpisce la mucosa del colon, caratterizzata da episodi di diarrea, dolore addominale e sanguinamento rettale.
Sebbene le cause precise non siano ancora del tutto comprese, è noto che fattori ambientali e dietetici possono modulare la risposta immunitaria intestinale, influenzando il rischio e la gravità della patologia.
Tradizionalmente, la ricerca si è concentrata su nutrienti o alimenti specifici; tuttavia, i modelli nutrizionali complessivi offrono una visione più realistica delle abitudini alimentari e dei loro effetti sulla salute, poiché considerano l’interazione sinergica tra più nutrienti e composti bioattivi.
Lo studio
Lo studio ha coinvolto 109 pazienti con diagnosi confermata di colite ulcerosa e 218 soggetti di controllo, abbinati per età e sesso.
Le abitudini alimentari sono state valutate tramite un questionario di frequenza alimentare (FFQ) validato, comprendente 106 domande, mentre altri fattori potenzialmente confondenti (come fumo, attività fisica e stato socioeconomico) sono stati raccolti mediante un questionario pre-testato.
Attraverso un’analisi fattoriale, i ricercatori hanno identificato due modelli principali di assunzione di nutrienti (NP1 e NP2), successivamente analizzati rispetto al rischio di CU.
Risultati principali:
- Primo modello nutrizionale (NP1):
Caratterizzato da un elevato apporto di macronutrienti, vitamine del gruppo B, minerali (ferro, zinco, rame, magnesio, calcio, fosforo, selenio), fibre e vitamine D ed E.
→ È stato inversamente associato al rischio di CU: gli individui nel terzile superiore del punteggio NP1 presentavano una riduzione del 93% del rischio rispetto a quelli nel terzile inferiore (OR: 0,07; IC 95%: 0,01–0,32). - Secondo modello nutrizionale (NP2):
Comprendeva un elevato consumo di beta-carotene, vitamine A, K e C, folati e potassio, elementi noti per le loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
→ Anche questo modello era inversamente associato al rischio di CU, con una riduzione del rischio fino al 64% nel terzile più alto rispetto al più basso (OR: 0,36; IC 95%: 0,15–0,82).
Questi risultati confermano che una dieta complessivamente equilibrata e ricca di nutrienti protettivi può contribuire a ridurre la probabilità di sviluppare colite ulcerosa.
Gli antiossidanti (vitamine A, C, E, carotenoidi) e i micronutrienti come zinco, selenio e rame possono attenuare lo stress ossidativo e la risposta infiammatoria della mucosa intestinale, elementi chiave nella patogenesi della CU.
Le vitamine del gruppo B, oltre al loro ruolo nel metabolismo energetico, partecipano a processi di metilazione e regolazione immunitaria, suggerendo un possibile effetto protettivo sistemico.
La fibra alimentare, infine, promuove una migliore salute del microbiota intestinale e una maggiore produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), dotati di azione antinfiammatoria.
Significato clinico
Per i professionisti della nutrizione, questi dati sottolineano l’importanza di:
- Favorire schemi alimentari ricchi di vegetali, legumi, cereali integrali e frutta secca, fonti di fibre, antiossidanti e minerali.
- Promuovere una dieta varia e bilanciata, piuttosto che concentrarsi su singoli supplementi o nutrienti isolati.
- Educare i pazienti con rischio o diagnosi di MICI all’adozione di un modello alimentare antinfiammatorio, come la dieta mediterranea o sue varianti adattate.
In sintesi, una dieta ricca di nutrienti antiossidanti, vitamine del gruppo B, minerali essenziali e fibre è associata a un minore rischio di colite ulcerosa.
Questo approccio nutrizionale, basato sulla qualità complessiva della dieta, può rappresentare una strategia preventiva e complementare nella gestione delle malattie infiammatorie intestinali.

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