Vegano = sano

Dai dati dello studio EPIC-Oxford
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Lo studio EPIC-Oxford è stato condotto tra il 1993 e il 2001su una coorte nel Regno Unito con una grande percentuale di vegetariani/vegani.

Ha incluso 48188 partecipanti senza storia di cardiopatia ischemica, ictus o angina (o malattia cardiovascolare) distinti in tre gruppi dietetici: carnivori (partecipanti che hanno consumato carne, indipendentemente dal fatto che abbiano consumato pesce, latticini o uova; n = 24 428), consumatori di pesce (pesce ma senza carne; n = 7506) e vegetariani tra cui vegani (n = 16 254), in base alle informazioni dietetiche raccolte al basale e successivamente intorno al 2010 (n = 28 364).

Sono stati registrati oltre 18,1 anni di follow-up, 2820 casi di cardiopatia ischemica e 1072 casi di ictus totale (519 ictus ischemico e 300 ictus emorragico).

I consumatori di pesce e i vegetariani avevano rispettivamente il 13 e il 22% in meno di malattie cardiache ischemiche rispetto agli onnivori. Questa differenza era equivalente a 10 casi in meno di cardiopatia ischemica nei vegetariani rispetto ai carnivori per 1000 abitanti nell’arco di 10 anni.

Però, i vegetariani avevano tassi del 20% più alti di ictus rispetto ai carnivori, equivalenti a 3 casi di ictus totale per 1000 abitanti in 10 anni, principalmente a causa di un più alto tasso di ictus emorragico.

Autori: Tong TYN, Appleby PN, Bradbury KE et Al.
Fonte: BMJ. 2019 Sep 4;366:l4897. doi: 10.1136/bmj.l4897
Link della fonte: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6724406/

 

Interessante un altro studio presentato come abstract al meeting annuale EASD (European Association for the Study of Diabetes) in cui una dieta vegana a basso contenuto di grassi ha indotto cambiamenti nel microbiota intestinale.
Questi cambiamenti sono risultati correlati ai cambiamenti della composizione corporea e alla sensibilità all’insulina e si traducono nella perdita di peso, secondo i risultati dello studio randomizzato controllato su 148 adulti in sovrappeso / obesi.

Nel corso dell’intervento di 16 settimane, il peso corporeo si è significativamente ridotto nei soggetti a dieta vegana rispetto a quelli che sono rimasti nella loro dieta abituale (non veg), con una perdita di –5,8 kg, che è stata in gran parte dovuta un calo della massa grassa ( –3,9 kg). Anche il grasso viscerale è stato significativamente ridotto con il piano alimentare vegano.

Non è stata imposta nessuna restrizione calorica in nessuna dieta.

I risultati suggeriscono che sono i cambiamenti nel microbioma intestinale a produrre gli effetti benefici:
tutta la famiglia dei Bacteroidetes era aumentata nei pazienti a dieta vegana.

Una specie in particolare, Faecalibacterium prausnitzii, è stata rilevata in abbondanza nel gruppo vegano ed è stata associata ad un effetto terapeutico del + 4,8%.

F. prausnitzii produce acidi grassi a catena corta e questi hanno molti benefici metabolici tra cui la prevenzione delle malattie cardiovascolari, effetti insulino-sensibilizzanti ed effetti positivi sul sistema immunitario.

Autori: H Kahleova et Al.
Fonte: EASD 2019 Annual Meeting. Presented September 19, 2019. Abstract 700

 

Un altro studio ha indagato fino a che punto la composizione del microbiota intestinale sia modulata dall’assunzione di prodotti derivati ​​dagli animali, rispetto a una dieta a base vegetale. I ricercatori hanno arruolato 101 individui di cui 26 vegani, 32 vegetariani e 43 onnivori.

I risultati hanno dimostrato che i vegetariani avevano una ricchezza significativamente maggiore del microbiota rispetto agli onnivori. Inoltre, la conta delle unità tassonomiche operative correlate ai bacteroidetes era maggiore nei vegani e nei vegetariani rispetto agli onnivori.

È interessante notare che le tre coorti erano inaspettatamente simili considerando l’intera composizione della comunità batterica, il che è probabilmente dovuto al loro intake in termini di nutrienti piuttosto che di cibo. In pratica, il microbiota intestinale di vegani, vegetariani e onnivori è identico se la dieta è ricca in grassi. Cosa provata dall’analisi dei loro diari alimentari: tutti i partecipanti, indipendentemente dagli alimenti consumati (di origine animale o vegetale), presentavano una dieta ricca in grassi e povera in carboidrati e proteine!

 

Bigliografia : C Losasso, E M Eckert, E Mastrorilli et Al.

mar 24 settembre 2019
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