Risultati affidabili con la BIA
La valutazione della composizione corporea è spesso utilizzata nella pratica clinica per lo studio e il monitoraggio nutrizionale. Il metodo standard, l’assorbimetria a raggi X a doppia energia (DXA), è difficilmente attuabile nella pratica clinica di routine contrariamente al metodo BIA (Bioelectrical Impedance Analysis).
In uno studio retrospettivo i ricercatori australiani hanno analizzato le misurazioni DXA e BIA in pazienti seguiti in un’Unità di Nutrizione dal 2010 al 2016.
La composizione corporea è stata valutata in condizioni standardizzate al mattino, dopo un digiuno di 12 ore.
Il test di Bland-Altman è stato eseguito per ciascuna classe di BMI (kg / m2) e la massa grassa e la massa magra sono state confrontate con il test di Kruskal-Wallis.
Indipendentemente dai metodi BMI, BIA e DXA, è stata riscontrata una concordanza più elevata per i valori di FM rispetto a FFM. I valori di composizione corporea erano molto ristretti per i pazienti con BMI tra 16 e 18,5 (differenza <1 kg).
Per BMI> 18,5 e BMI <40, la BIA ha sovrastimato la massa magra da 3,38 a 8,28 kg e ha sottostimato la massa grassa da 2,51 a 5,67 kg rispetto al metodo DXA.
Per BMI ≥ 40, le differenze variano a seconda del BMI.
Il piccolo bias in particolare nei pazienti con BMI tra 16 e 18, suggerisce che i metodi BIA e DXA sono intercambiabili a livello di popolazione, soprattutto nei pazienti sovrappeso e obesi.
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