Il LES a dieta (integrata)
Il 10 maggio ricorre la giornata mondiale del Lupus.
Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una malattia autoimmune cronica che coinvolge sia il sistema immunitario innato che quello adattativo. La sua prevalenza negli ultimi decenni è in aumento.
Il LES è caratterizzato da autoanticorpi circolanti, infiammazione cronica e danni ai tessuti che colpiscono più sistemi di organi. È associato a comorbilità, come le malattie cardiovascolari (CVD), il cancro, la sindrome metabolica e le malattie della tiroide che influenzano i sintomi e la progressione della malattia e aumentano il rischio di mortalità.
I sintomi del LES
I sintomi comuni riportati dai pazienti con LES sono affaticamento e dolori articolari, che insieme a manifestazioni psicologiche come depressione e ansia, influenzano la qualità della vita e richiedono il bisogno di supporto del paziente e opzioni di trattamento più efficaci.
Purtroppo, gli attuali trattamenti antinfiammatori utilizzati nel LES sono associati a effetti collaterali indesiderati.
L’integrazione dietetica è stata suggerita come un’aggiunta sicura ed efficace al trattamento convenzionale, ma l’evidenza dell’efficacia nel LES o nella prevenzione delle comorbilità associate è incerta.
La revisione
I ricercatori anno identificato gli studi clinici incentrati sugli interventi nutrizionali nel LES con l’obiettivo di migliorare l’infiammazione e le comorbilità.
Hanno identificato 2754 articoli, di cui 14 erano idonei per l’inclusione nella analisi.
L’integrazione di vitamina D o E è stata associata al rispettivo miglioramento dei marcatori infiammatori o della produzione di anticorpi, ma non ai punteggi di attività della malattia nella maggior parte degli studi.
Nonostante le loro attese azioni sinergiche, l’aggiunta di curcumina alla supplementazione di vitamina D non ha avuto effetti aggiuntivi sull’attività della malattia o sui marcatori infiammatori.
Gli studi sull’integrazione di acidi grassi omega-3 hanno presentato riduzioni significative di VES, CRP, attività della malattia, marcatori infiammatori e stress ossidativo e miglioramenti dei livelli lipidici e della funzione endoteliale, mentre una dieta a basso indice glicemico (IG) ha dimostrato evidenza nel ridurre il peso e l’affaticamento nei pazienti.
Significato clinico
Sulla base delle prove disponibili, la presente revisione sistematica rivela che l’integrazione di vitamina D può ridurre l’infiammazione e può favorire l’attività della malattia e la salute delle ossa. L’integrazione di Omega-3 riduce l’attività della malattia e può ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo, migliorare i profili lipidici e la funzione endoteliale e persino aiutare a migliorare la qualità della vita. L’integrazione di vitamina E può regolare la produzione di anticorpi. Una dieta a basso indice glicemico può favorire la perdita di peso e ridurre l’affaticamento nei pazienti. L’effetto sinergico di curcumina e vitamina D non è più efficiente dell’integrazione di vitamina D, suggerendo che integrazioni separate possono ottenere risultati migliori. Tutte le dosi utilizzate in vari studi sono state ben tollerate e questa evidenza può essere utilizzata come riferimento sulla sicurezza per studi futuri.
Direzioni future
Diversi studi hanno dimostrato che le alterazioni epigenetiche, come l’ipometilazione del DNA, la sovraespressione del miRNA e l’alterata acetilazione dell’istone, possono contribuire all’insorgenza del LES e alle manifestazioni cliniche della malattia. I cambiamenti epigenetici, in particolare i modelli di metilazione, sono modificabili e suscettibili a fattori ambientali come la dieta.
È ben noto che i nutrienti donatori di metile, come il folato, la metionina, la colina e alcune vitamine del gruppo B, svolgono un ruolo rilevante nella metilazione del DNA, partecipando come donatori di metile o coenzimi al metabolismo del carbonio. I nutrienti rivestono ovviamente un ruolo nell’omeostasi epigenetica e impattano la regolazione del sistema immunitario.
Così, una sana dieta epigenetica ricca di fonti alimentari di folati, PUFA e vitamine del gruppo B come riboflavina, piridossina e cobalamina può essere una terapia coadiuvante sicura nei pazienti affetti da LES, con un’enfasi sul consumo di alimenti comuni e sani che a loro volta forniscono abbastanza donatori di metile.
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