Sensibilità alimentare e cistite

Uno studio di coorte
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Sono molte le prove scientifiche a suggerire che alcuni alimenti amplificano i sintomi della cistite interstiziale/dolore alla vescica. Tuttavia, questi studi sono limitati in termini di dimensioni e dati demografici.

Lo studio

I ricercatori americani hanno identificato i pazienti del Veterans Affairs a livello nazionale interrogando i codici ICD-9/10 per sindrome da cistite interstiziale/dolore alla vescica.

Hanno poi suddiviso i pazienti in 3 gruppi: cistite interstiziale, altro dolore pelvico o coorti di controllo sane (da tutto il database). Infine, hanno inviato a tutti i pazienti il questionario sulla sensibilità alimentare Shorter-Moldwin per valutare gli effetti auto-percepiti dopo assunzione di alimenti/bevande specifici sui sintomi urinari e/o sul dolore alla vescica.

Secondo le risposte al questionario, nella coorte con cistite interstiziale/sindrome da dolore vescicale, il 70% aveva una sensibilità alimentare ≥1 rispetto al 37% dell’altra coorte con dolore pelvico e al 32% dei controlli sani.

Il numero medio di sensibilità era simile tra altre condizioni di dolore pelvico e i controlli, ma queste erano significativamente inferiori rispetto ai pazienti con cistite interstiziale/sindrome da dolore alla vescica.

I pazienti con cistite interstiziale/sindrome da dolore vescicale erano più sensibili a cibi acidi, piccanti e ad alcune bevande rispetto ad altre coorti. Tra di loro, i pazienti neri avevano una sensibilità significativamente maggiore alle bevande alcoliche e contenenti caffeina rispetto ai bianchi. I pazienti neri hanno riportato un’urgenza urinaria significativamente peggiorata rispetto ai bianchi.

In una popolazione diversificata, quindi, i pazienti con cistite interstiziale/sindrome da dolore alla vescica avevano una sensibilità alimentare significativamente maggiore rispetto agli altri.

Significato clinico

Le sensibilità alimentari potrebbero essere indicative di cistite interstiziale/sindrome da dolore alla vescica, cosa che potrebbe rendere il questionario sulla sensibilità alimentare di Shorter-Moldwin un utile strumento diagnostico e un aiuto nella diagnosi differenziale.

Per quanto riguarda la terapia nutrizionale, oltre all’eliminazione degli alimenti trigger (pomodori, caffè, succhi acidi, alcol, cibi piccanti) sembra che sia efficace una dieta antiinfiammatoria, ma le prove sono poche e derivano solo da uno studio pilota .

Autori: Aubrey Jarman, Jessica L Janes, Barbara Shorter et al
Fonte: J Urol. 2023 Jan;209(1):216-224. doi: 10.1097/JU.0000000000002938.
Link della fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36001744/

Bibliografia : Aubrey Jarman, Jessica L Janes, Barbara Shorter et al

mar 17 gennaio 2023
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