Ovaio policistico e PUFA
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La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è fortemente associata all’obesità addominale e alla resistenza all’insulina. Una terapia alimentare (p. es., assunzione di acidi grassi omega-3) potrebbe migliorare il profilo di rischio cardiometabolico?
Lo studio
I ricercatori hanno incluso 185 pazienti con PCOS e ne hanno raccolto le informazioni dietetiche attraverso interviste faccia a faccia utilizzando un questionario sulla frequenza alimentare (FFQ) composto da 102 voci.
I livelli sierici di acidi grassi omega-3 sono stati misurati con il metodo gascromatografico. La composizione corporea è stata misurata sia mediante DXA che impedenza bioelettrica (BIA).
In queste pazienti, l’assunzione alimentare di acidi grassi polinsaturi omega-3 a catena lunga (PUFA) era negativamente associata all’HOMA-IR, massa grassa e percentuale di grasso corporeo.
Per i biomarcatori sierici, livelli totali più elevati di PUFA omega-3 e livelli di PUFA omega-3 a catena lunga, in particolare l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA) erano associati a una diminuzione dell’HOMA-IR. Inoltre, in generale, i livelli di PUFA omega-3 a catena lunga nella dieta e nel siero, i livelli di DPA e DHA erano entrambi positivamente associati alla massa muscolare misurata mediante DXA; mentre i livelli sierici totali, a catena lunga e individuali di PUFA omega-3 (ad esempio DPA, EPA e DHA) erano tutti associati negativamente alla massa grassa e alla percentuale di grasso corporeo. Questi risultati sono stati ulteriormente confermati dai risultati relativi alla composizione corporea misurata con la BIA.
Significato clinico
Livelli più elevati di PUFA omega-3 nella dieta e nel siero, in particolare PUFA omega a catena lunga (DPA e DHA), potrebbero avere effetti benefici sui parametri metabolici e sulla composizione corporea tra i pazienti con PCOS.
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- Ovaio policisticoLa sindrome dell’ovaio policistico determina alterazioni funzionali dell’apparato riproduttivo che sono migliorate dall’intervento dietetico.