Microbiota da migliorare nel diabete
Il microbioma intestinale è correlato alla patogenesi della maggior parte delle malattie croniche.
Le prove più evidenti sono il controllo del peso corporeo e la regolazione della resistenza all’insulina. Tra i fattori ambientali che contribuiscono al diabete di tipo 2 (T2D), la dieta gioca un ruolo importante attraverso la modifica del microbioma intestinale.
Una recente revisione sistematica e una meta-analisi di studi clinici controllati randomizzati ha analizzato l’effetto dell’integrazione probiotica, prebiotica o simbiotica sul microbiota intestinale. Ha inoltre analizzato l’influenza dell’integrazione sul controllo del glucosio oltre che sui livelli di lipidi negli individui con diabete.
La revisione
Sono stati analizzati gli esiti metabolici (controllo del glucosio, insulinemia e profilo lipidico) di qualsiasi integrazione probiotica, prebiotica o simbiotica correlata alla modifica del microbiota intestinale in pazienti con diabete 1 o 2.
Nel complesso, l’uso di prebiotici, probiotici o simbiotici ha ridotto i livelli di HbA1c. Purtroppo non ha raggiunto la soglia di significatività e non ha avuto alcun effetto sui livelli di colesterolo LDL.
Tuttavia, il loro consumo ha ridotto i livelli di glicemia a digiuno, colesterolo, trigliceridi e insulinemia e aumentato i livelli di colesterolo HDL.
Significato clinico
I ricercatori suggeriscono quindi, negli individui con diabete mellito, l’integrazione con probiotici, prebiotici o simbiotici per migliorare le variabili metaboliche, sebbene l’entità di questo effetto sia bassa, come potenziale trattamento adiuvante.
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