Microbiota, coraggio!
Le infezioni batteriche secondarie spesso complicano le infezioni respiratorie virali.
In un recente lavoro, i ricercatori francesi hanno ipotizzato che la perturbazione del microbiota intestinale durante l’infezione da virus A influenzale (IAV) possa favorire la superinfezione batterica respiratoria.
L’infezione subletale con influenza altera temporaneamente la composizione e l’attività fermentativa del microbiota intestinale nei topi. Questi cambiamenti sono in parte attribuiti alla riduzione del consumo di cibo.
Esperimenti di trasferimento fecale dimostrano che il microbiota condizionato da IAV compromette le difese polmonari contro l’infezione da pneumococco. In termini meccanicistici, la ridotta produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA) e in particolare dell’acetato influenza l’attività battericida dei macrofagi alveolari.
Dopo il trattamento con acetato, i topi colonizzati da influenza hanno ridotto le cariche batteriche.
Nel contesto dell’infezione influenzale, l’integrazione di acetato riduce, in maniera indipendente dal recettore per gli acidi grassi 2 (FFAR2), le cariche batteriche locali e sistemiche.
Ciò si traduce in una ridotta patologia polmonare e in una migliore percentuale di sopravvivenza dei topi alla doppia infezione.
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