Maledetti zuccheri!

I carboidrati non sono tutti uguali
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Il cancro è oggi una delle principali cause di mortalità a livello globale. La prevenzione è quindi una priorità assoluta, e la dieta gioca un ruolo chiave nel modulare il rischio oncologico. Sebbene numerose ricerche abbiano indagato l’effetto di singoli alimenti o nutrienti, mancava finora un’analisi ampia e sistematica della relazione tra il consumo di carboidrati e l’incidenza di tumori in diversi distretti corporei.

Un nuovo studio prospettico, condotto su quasi 200.000 individui e pubblicato a partire dai dati della UK Biobank, fornisce una panoramica dettagliata sull’associazione tra differenti tipi di carboidrati (fibre, zuccheri liberi, zuccheri non liberi e saccarosio) e il rischio di sviluppare 21 specifici tipi di tumore, oltre al rischio oncologico generale.

Lo studio

Lo studio ha analizzato i dati di 194.388 partecipanti della UK Biobank, con un follow-up mediano di 12,8 anni. L’assunzione alimentare è stata valutata tramite l’Oxford WebQ, un questionario di richiamo delle 24 ore validato e somministrato online.

I ricercatori hanno utilizzato modelli statistici di Cox a rischi proporzionali per stimare gli hazard ratio (HR) e i relativi intervalli di confidenza al 95% (IC), corretti per l’apporto energetico complessivo e altri fattori confondenti.

Durante il periodo di osservazione sono stati diagnosticati 19.990 casi di cancro (esclusi i tumori cutanei non melanoma). Ecco i principali risultati, suddivisi per tipo di carboidrato:

🔹 Fibre alimentari (apporto energetico aggiustato)

  • Riduzione del rischio di tumori in generale: HR 0,97 (IC 95%: 0,96–0,99)
  • Tumori specifici con rischio ridotto:
    • Esofago: HR 0,79 (0,68–0,91)
    • Colon-retto: HR 0,92 (0,87–0,97)
    • Polmone: HR 0,87 (0,81–0,94)
    • Rene: HR 0,85 (0,76–0,94)

🔹 Zuccheri liberi (es. zuccheri aggiunti e naturalmente presenti in succhi di frutta)

  • Aumento del rischio:
    • Polmone: HR 1,12 (1,05–1,19)
    • Rene: HR 1,15 (1,05–1,26)

🔹 Zuccheri non liberi (intrappolati naturalmente nella matrice alimentare, come nella frutta intera)

  • Riduzione del rischio:
    • Tumori in generale: HR 0,97 (0,95–0,99)
    • Colon-retto: HR 0,89 (0,84–0,94)
    • Polmone: HR 0,86 (0,79–0,93)

🔹 Saccarosio

  • Aumento del rischio:
    • Polmone: HR 1,10 (1,04–1,17)
    • Linfoma non-Hodgkin: HR 1,15 (1,07–1,23)

Significato clinico

I risultati suggeriscono che la qualità dei carboidrati nella dieta è un fattore critico nel determinare il rischio oncologico. In particolare:

✅ Fibre e zuccheri non liberi, ricchi di composti bioattivi e capaci di modulare positivamente il microbiota intestinale, sembrano offrire protezione contro diversi tipi di tumore, grazie alla produzione di acidi grassi a catena corta, effetti antinfiammatori e miglioramento dell’integrità della barriera intestinale.

❌ Al contrario, zuccheri liberi e saccarosio, noti per promuovere infiammazione e stress ossidativo, si associano a un maggiore rischio di alcuni tumori (in particolare polmone, rene e linfomi).

Per i nutrizionisti clinici e gli operatori della salute, questo studio rappresenta una base importante per la definizione di strategie alimentari volte alla prevenzione oncologica. Le evidenze supportano le seguenti raccomandazioni:

  • Promuovere un elevato apporto di fibre da cereali integrali, legumi, frutta e verdura.
  • Preferire zuccheri intrinseci in alimenti integrali rispetto a zuccheri liberi o aggiunti.
  • Limitare il consumo di bevande zuccherate, dolci industriali e alimenti ad alto contenuto di saccarosio.

Integrare questi principi nelle linee guida nutrizionali personalizzate può contribuire a ridurre il rischio oncologico e a migliorare la salute metabolica dei pazienti.

 

Bibliografia : Shuhui Chen, Baojie Hua, Bin Liu et al

mar 8 luglio 2025
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