La BIA nella sindrome metabolica


La sindrome metabolica rappresenta un quadro clinico complesso caratterizzato da disordini concomitanti del metabolismo glucidico e lipidico, obesità addominale e ipertensione arteriosa. Tale condizione è riconosciuta come un importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari e diabete mellito di tipo 2.
La diagnosi e la prevenzione richiedono strumenti di valutazione multidimensionali, capaci di integrare parametri antropometrici, indici biochimici e, potenzialmente, biomarcatori non invasivi.
Negli ultimi anni, la bioimpedenziometria e l’analisi della saliva hanno acquisito crescente rilevanza come metodiche complementari agli esami di laboratorio tradizionali.
La bioimpedenza consente una stima accurata della composizione corporea, mentre i fluidi orali rappresentano una matrice facilmente accessibile per l’analisi di parametri metabolici e ossidativi. Tuttavia, la validità dei biomarcatori salivari nella valutazione dello stato metabolico rimane oggetto di dibattito scientifico.
Lo studio
Lo studio è stato condotto su un campione di 63 soggetti adulti (36 donne, 27 uomini) di età compresa tra 40 e 71 anni, sottoposti a:
- Analisi della composizione corporea mediante bioimpedenziometria, con rilevazione di BMI, massa grassa corporea (FM), massa magra (FFM), massa muscolare scheletrica (SMM), percentuale di grasso corporeo (PBF), grasso viscerale (VFA) e angolo di fase (PA).
- Misurazioni antropometriche, inclusa la circonferenza vita.
- Parametri ematici: glicemia a digiuno, trigliceridi (TG), colesterolo LDL e HDL, HbA1c, insulina, cortisolo.
- Biomarcatori salivari, comprendenti potere antiossidante totale (FRAP, DPPH), urea, attività amilasica, contenuto proteico totale, pH e capacità tampone.
- Pressione arteriosa sistolica e diastolica.
L’analisi statistica ha evidenziato una forte associazione tra i parametri di composizione corporea e i biomarcatori ematici. In particolare, massa grassa, integrità cellulare (PA) e pressione diastolica sono risultati determinanti significativi della circonferenza vita.
Al contrario, i biomarcatori salivari non hanno mostrato correlazioni consistenti con i parametri metabolici ematici e antropometrici.
I risultati confermano l’utilità della bioimpedenza e delle analisi biochimiche tradizionali come strumenti sinergici nella valutazione del rischio metabolico. La saliva, pur presentando vantaggi in termini di accessibilità e non invasività, non si è dimostrata un indicatore affidabile nello studio pilota. È tuttavia prematuro escluderne il potenziale valore diagnostico, data la variabilità interindividuale e la necessità di studi con campioni più ampi.
Significato clinico
La presente ricerca evidenzia come un approccio olistico, basato sull’integrazione di analisi antropometriche, bioimpedenziometriche e biochimiche, consenta una valutazione più completa e accurata dello stato metabolico.
La combinazione di metodiche tradizionali e innovative migliora la capacità predittiva e rafforza le strategie preventive e terapeutiche contro la sindrome metabolica.



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