Dieta intermittente o dieta continua?

Le diete dimagranti riducono il peso corporeo e migliorano il controllo della pressione sanguigna nei pazienti ipertesi. Ovvio.

La restrizione energetica intermittente (IER) è un’alternativa alla restrizione energetica continua (CER) per la riduzione del peso. Ma questo vale anche sul controllo della pressione arteriosa?

Lo studio

Uno studio recente ha coinvolto 205 partecipanti per confrontare gli effetti di IER con quelli di CER sul controllo della pressione sanguigna e sulla perdita di peso in pazienti sovrappeso e obesi con ipertensione durante un periodo di 6 mesi.

I partecipanti, in sovrappeso o obesi (BMI 28,7 kg/m²) con ipertensione, sono stati randomizzati a IER (dieta 5:2, una dieta ipocalorica per 2 giorni a settimana, 500 kcal/giorno per le donne e 600 kcal/giorno per gli uomini, insieme a 5 giorni di dieta abituale) rispetto a una dieta CER moderata (1.000 kcal/giorno per le donne e 1.200 kcal/giorno per gli uomini) per 6 mesi.

Dei partecipanti randomizzati (118 donne e 87 uomini; età media, 50,2 anni; indice di massa corporea 28,7; pressione sanguigna media, 143/91 mmHg), 173 hanno completato lo studio.

L’analisi intention-to-treat ha dimostrato che IER e CER sono ugualmente efficaci per la perdita di peso e il controllo della pressione sanguigna. In dettaglio: la variazione di peso media con IER è stata di -7 kg rispetto a -6,8 kg con CER, la pressione arteriosa media con IER era -7 mmHg vs. -7 mmHg con CER. Ci sono stati miglioramenti favorevoli nella composizione corporea, HbA1c e nei livelli di lipidi nel sangue, senza differenze tra i gruppi.

Significato clinico

La restrizione energetica intermittente è un’efficace strategia dietetica alternativa per la perdita di peso e il controllo della pressione sanguigna ed è paragonabile alla restrizione energetica continua nei pazienti in sovrappeso e obesi con ipertensione.