Contro la malnutrizione nel Crohn

Le proteine del siero del latte aiutano
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La malnutrizione è una complicanza comune nei pazienti con malattia di Crohn.
La malattia di Crohn è una malattia infiammatoria intestinale cronica (IBD) del tratto gastrointestinale, caratterizzata da periodi di remissione e recidive ricorrenti.
I sintomi più comuni sono dolore addominale e diarrea, mentre meno frequentemente si registrano stanchezza, calo ponderale, febbre, anemia o lesioni perianali.
L’incidenza della malattia di Crohn è in aumento, con un’ampia variazione geografica, che va da 0,6 a 322 casi per 100.000 persone.
Sono diversi i fattori genetici, immunologici e ambientali che contribuiscono all’eziologia della malattia di Crohn.
La dieta, un fattore modificabile, sta acquisendo rilevanza nella patogenesi della malattia di Crohn perché modula il microbioma intestinale, l’integrità della mucosa e il sistema immunitario.

Lo studio

È stato condotto uno studio osservazionale prospettico per valutare lo stato nutrizionale, l’attività della malattia e la frequenza di evacuazione al basale e dopo 12 settimane di trattamento con una dieta semi-elementare in pazienti con malattia di Crohn attiva.

I ricercatori spagnoli hanno incluso 144 pazienti che hanno ricevuto una formula semi-elementare con una densità calorica di 1 kcal/mL, composta da proteine del siero di latte idrolizzate (HWP, 18,6%), carboidrati (56,4%) e grassi (25%; 51% come trigliceridi a catena media), senza fibra.
I pazienti a basso rischio di malnutrizione hanno ricevuto un flacone al giorno, i pazienti moderatamente malnutriti hanno ricevuto due flaconi al giorno e i pazienti gravemente malnutriti hanno ricevuto tre flaconi al giorno.

Lo stato nutrizionale è migliorato dopo il trattamento: il 76,1% dei pazienti era a basso rischio di malnutrizione, il 20,4% moderatamente malnutrito e l’8,5% gravemente malnutrito.
Anche i livelli medi di albumina e l’indice di massa corporea (BMI) sono migliorati dopo 12 settimane di trattamento nutrizionale (da 3,0 g/dL a 3,7 g/dL e da 20,2 kg/ma 21,1 kg/m2, rispettivamente).
I ricercatori hanno riscontrato una diminuzione significativa dell’HBI (indice di Harvey-Bradshaw, HBI, >5 indica che la malattia è attiva) dopo 12 settimane di trattamento nutrizionale (da 10,2 a 3,7).
Il numero medio di feci al giorno è diminuito con la dieta semi-elementare da 4,6 a 1,7 evacuazioni/giorno.

Significato clinico

In questo studio osservazionale, la dieta semi-elementare sembra efficace nel migliorare lo stato nutrizionale, l’attività della malattia e la frequenza delle feci nei pazienti con malattia di Crohn attiva.

Bigliografia : Blanca Ferreiro, Silvia Llopis-Salinero, Beatriz Lardies et al.

mar 30 novembre 2021
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