Antiossidanti e salute del rene

Non solo quanto ma quando
antiossidanti-rene

La malattia renale cronica (MRC) rappresenta una crescente sfida di salute pubblica, collegata a un elevato rischio di complicanze cardiovascolari e mortalità prematura. Uno dei meccanismi centrali nella sua patogenesi è lo stress ossidativo, un processo che comporta la produzione eccessiva di radicali liberi capaci di danneggiare il tessuto renale e compromettere la funzione endoteliale.

L’escrezione urinaria di albumina (UAE), misurata tramite il rapporto albumina/creatinina urinaria (ACR), è un marcatore sensibile e precoce di danno glomerulare e infiammazione sistemica.
Gli antiossidanti alimentari — come le vitamine A, C ed E, i carotenoidi, lo zinco e il selenio — sono in grado di modulare lo stress ossidativo e potrebbero quindi svolgere un ruolo protettivo nei confronti del danno renale. Tuttavia, fino ad oggi, l’influenza del momento della giornata in cui vengono assunti questi nutrienti non era stata adeguatamente studiata.

Lo studio

Questo studio ha avuto due scopi principali:

  1. Valutare l’associazione tra l’Indice Composito di Antiossidanti Alimentari (CDAI) e l’incidenza di escrezione urinaria di albumina elevata (UAE) negli adulti statunitensi.
  2. Analizzare se la tempistica dell’assunzione di antiossidanti – in particolare durante la cena – potesse modificare questa relazione.

I ricercatori hanno analizzato i dati di 23.214 adulti (≥20 anni) provenienti dalle edizioni 2009–2018 del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES).
Il CDAI è stato calcolato sulla base dell’assunzione giornaliera di sei micronutrienti antiossidanti:

  • Vitamina A
  • Vitamina C
  • Vitamina E
  • Carotenoidi
  • Zinco
  • Selenio

L’assunzione è stata suddivisa per momento del pasto: colazione, pranzo e cena.
L’UAE elevata è stata definita da un ACR > 30 mg/g.
Sono stati utilizzati modelli di regressione logistica multivariata e analisi spline per valutare le associazioni, aggiustando per numerosi fattori confondenti (età, sesso, BMI, stato infiammatorio, abitudini alimentari e stile di vita).

Ecco i principali risultati emersi:

  • Associazione generale:
    Un CDAI complessivamente più alto è risultato associato a una minore probabilità di escrezione urinaria di albumina elevata (OR aggiustato per deviazione standard: 0,98; IC 95%: 0,97–0,99; p = 0,041).
  • Effetto del momento di assunzione:
    Il consumo serale di antiossidanti (a cena) ha mostrato la più forte associazione inversa con l’UAE (p < 0,01), mentre l’assunzione durante la colazione o il pranzo non ha evidenziato relazioni significative.
  • ΔCDAI (cena – colazione):
    Una differenza positiva, ossia un CDAI più alto a cena rispetto alla colazione, era inversamente associata a UAE, suggerendo un vantaggio legato alla distribuzione serale dei nutrienti antiossidanti.
  • Effetto del BMI:
    Nei soggetti con obesità (IMC ≥ 30), l’associazione protettiva tra CDAI e UAE risultava attenuata, indicando una possibile resistenza metabolica all’effetto antiossidante in condizioni di infiammazione cronica.

Questi risultati evidenziano due concetti chiave per la nutrizione clinica moderna:

  1. Quantità e qualità degli antiossidanti contano.
    Un’alimentazione ricca di vitamine antiossidanti e minerali essenziali contribuisce a ridurre lo stress ossidativo sistemico, con possibili benefici sulla salute renale e cardiovascolare.
  2. Anche il “quando” conta: la crononutrizione.
    Il maggiore effetto protettivo associato al consumo serale di antiossidanti suggerisce che i ritmi circadiani possano modulare l’assorbimento e l’efficacia dei nutrienti.
    Durante le ore notturne, infatti, l’organismo attraversa fasi di maggiore attività riparativa e riduzione del flusso ematico renale, contesto in cui il supporto antiossidante può essere più efficace nel contrastare i danni da stress ossidativo.

Significato clinico

Per i professionisti della nutrizione, lo studio offre spunti utili:

  • Promuovere un adeguato apporto giornaliero di antiossidanti attraverso una dieta varia, con frutta, verdura, frutta secca e cereali integrali.
  • Considerare la distribuzione dei micronutrienti durante la giornata, privilegiando pasti serali ricchi di alimenti antiossidanti (es. verdure a foglia verde, agrumi, pomodori, semi oleosi, pesce azzurro).
  • Prestare particolare attenzione ai soggetti con obesità o rischio metabolico, nei quali l’efficacia protettiva può essere ridotta.
  • Integrare la prospettiva della crononutrizione nei piani dietetici personalizzati, come parte di un approccio funzionale alla prevenzione della MRC.

In conclusione, sia la quantità sia la tempistica dell’assunzione di antiossidanti alimentari influenzano la funzione renale, misurata tramite l’escrezione urinaria di albumina.
Consumare antiossidanti soprattutto nelle ore serali potrebbe offrire una protezione renale più efficace, probabilmente attraverso meccanismi legati ai ritmi circadiani dello stress ossidativo e dell’infiammazione.

Queste evidenze rafforzano l’importanza di un approccio nutrizionale integrato, basato non solo su cosa e quanto mangiamo, ma anche su quando lo facciamo.

 

Bibliografia : Hangxu Li, Jingping Ge, Wenhui Tong et al.

mar 28 ottobre 2025
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