Scendono le temperature, salgono le calorie
Con l’inverno, ecco il freddo, accompagnato da bronchiti, influenza e malattie da raffreddamento.
I cambiamenti stagionali sui fattori di rischio di malattia cardiovascolare possono essere causati dall’esposizione a fattori ambientali quali le infezioni acute o le basse temperature e da modelli comportamentali stagionali come il calo dell’attività fisica e le variazioni nella dieta.
Lo studio
Pochi studi hanno indagato la variazione stagionale dei fattori di rischio mediante misure ripetute nello stesso individuo. Lo hanno fatto i ricercatori del Tromsø Study dal 1979 al 2008 che hanno analizzato l’andamento stagionale della pressione sistolica e diastolica, la frequenza cardiaca, il peso corporeo, il colesterolo totale, i trigliceridi, le HDL, la proteina C reattiva e il fibrinogeno per oltre 8 volte in 38 037 partecipanti.
Tutti i fattori di rischio hanno avuto un andamento stagionale che variava in modo altamente significativo, con un tempo di picco in inverno, tranne che per i trigliceridi (picco in autunno), la proteina C reattiva e il fibrinogeno (picco in primavera).
Le dimensioni dei cambiamenti clinici sono state modeste e poco significative, probabilmente perché questa popolazione subartica ben si adatta ad un clima rigido.
Una migliore protezione contro i fattori di rischio stagionali come il freddo potrebbe contribuire a ridurre l’eccesso in inverno di malattia cardiovascolare osservato nei climi più miti.
Significato clinico
In inverno il corpo necessita di maggiore energia per mantenere la temperatura fisiologica, quindi si potrebbe mangiare qualcosa di più, senza esagerare con i grassi.
Mentre gli alcoolici, per esempio, che “scaldano”, hanno un effetto solo temporaneo dovuto alla vasodilatazione, che poi però provoca maggiore dispersione termica, le zuppe e le minestre sono un toccasana per questa stagione.
Ad esempio, i legumi (fagioli, ceci, lenticchie) o le minestre di verdura apportano calore e ferro, che quando è carente fa aumentare la sensazione di freddo.
Anche consumare proteine da carne, pesce, uova sviluppa calore (termogenesi indotta dalla dieta) e apporta ferro.
Le noci, le mandorle contengono poi acidi grassi e vitamine, sostanze utilissime per rinforzare il sistema immunitario, così come aglio e cipolla contribuiscono, con le loro proprietà antibiotiche, a contrastare le infezioni batteriche.
Ma peperoncino e cioccolato predominano come alimenti anti freddo: il peperoncino contiene i flavonoidi e i capsaicinoidi, che hanno un effetto antibatterico, e molta vitamina C, antiossidante; il cioccolato apporta magnesio e caffeina, che aiuta a combattere la stanchezza.
Anche lo zenzero ha la capacità di far percepire meno il freddo, grazie al miglioramento della circolazione sanguigna. Ha potenzialità antipiretiche e controlla la tosse.
Un buon minestrone piccante, il pollo allo zenzero e un quadretto di cioccolato fondente possono essere una buona indicazione contro il freddo. E come frutta, agrumi a volontà!
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