Obesità infantile, Grecia e Italia le peggiori in Europa.
È allarme obesità infantile in Europa, con 9 dei 28 paesi dell’Unione Europea (Regno Unito compreso) dove la percentuale di bambini di 11 anni in forte sovrappeso oppure obesi è superiore al 30%, con punte addirittura del 39% in Grecia e a Malta.
Fallita educazione alimentare
A rivelarlo è la nuova mappatura realizzata dal Joint Research Centre della Commissione Europea per mostrare come i bambini del Vecchio Continente siano a fortissimo rischio di obesità, una condizione che può aprire la strada a gravi patologie quali diabete di tipo 2, malattie cardiache e cancro. Usando i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, i ricercatori hanno evidenziato le diverse aree sulla cartina dell’Europa, differenziandole cromaticamente con diverse sfumature di arancione a seconda dei valori riscontrati: la tonalità più scura indica infatti i paesi dove più del 35% di undicenni è risultato obeso o in sovrappeso e la più chiara quelli dove la percentuale è inferiore al 20%, mentre nel mezzo ci sono tre ulteriori sottogruppi (identificati con altrettante gradazioni di arancione) dove i valori sono fra il 21 e il 25%; il 26 e il 30% e il 31 e il 35%. E con un tasso di obesità infantile pari al 31%, l’Italia fa parte proprio di quest’ultimo elenco, che comprende anche Bulgaria, Romania, Ungheria, Croazia, Polonia e Spagna, mentre Irlanda, Danimarca e Paesi Bassi hanno fatto registrare i risultati migliori, con valori compresi fra il 13 e il 15%. Ma d’altra parte alcuni studi sostengono che ormai la “vera” dieta mediterranea si fa solo nei Paesi scandinavi mentre noi l’abbiamo progressivamente abbandonata.
Il buon risultato da adulti dovuto al passato?
Sempre lo stesso studio europeo ha inoltre evidenziato i valori di obesità e sovrappeso fra gli adulti, suddivisi in base a tre livelli di istruzione (fino alle scuole medie; dalle superiori ai corsi post diploma non universitari e dalla laurea triennale al dottorato o equivalente), per vedere se un bambino obeso o in sovrappeso si trasformi automaticamente in un adulto con gli stessi problemi alimentari. E in questo caso gli adulti italiani hanno sovvertito la tendenza infantile, facendo registrare i risultati più lusinghieri in due gruppi su tre, mentre gli inglesi peggiorano sensibilmente. In altre parole, dall’analisi delle cartine è emerso che in Italia gli adulti stanno generalmente bene, ma manca una corretta educazione infantile per quanto riguarda l‘alimentazione, il che potrebbe spiegare l’elevata percentuale di bambini italiani con problemi di peso. Un dato peraltro confermato anche dagli ultimi risultati del WHO Childhood Obesity Surveillance Initiative (COSI), che aveva attribuito proprio al nostro Paese la maglia nera dell’obesità infantile, col 21% di bambini obesi o in sovrappeso, pari a uno su cinque.
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