Niente alcol in gravidanza

L’alcol in gravidanza è teratogeno
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Il 9 settembre ricorre la giornata internazionale della sindrome feto-alcoolica  (Fetal Alcohol Syndrome-FAS), la più grave disabilità permanente che si manifesta nel feto, esposto durante la vita intrauterina all’alcol consumato dalla madre durante la gravidanza.

La sindrome feto-alcolica è una disabilità irreversibile e le terapie neuro-comportamentali sono mirate alla semplificazione della vita familiare, adulta e lavorativa delle persone affette da questa disabilità. Pertanto, vince la prevenzione, ovvero l’astensione totale, in gravidanza, dal consumo di alcol.

Diagnosi

I criteri diagnostici richiedono anomalie in quattro domini clinici:

  1. anomalie craniofacciali;
  2. ritardo della crescita;
  3. struttura o funzione cerebrale anormale;
  4. deterioramento neurocomportamentale.

Una struttura o una funzione cerebrale anomala può includere una circonferenza della testa nel 10° centile o inferiore, anomalie strutturali del cervello o convulsioni non febbrili ricorrenti.

L’alcol è teratogeno

Molti bambini con diagnosi di FAS sono stati esposti ad altri farmaci, come nicotina, cannabinoidi, oppioidi o stimolanti; hanno carenze nutrizionali, sono cresciuti in famiglie caotiche e sperimentano numerosi eventi avversi nell’infanzia. Separatamente, ciascuno di questi insulti può causare disturbi neurocomportamentali. Pertanto, non sorprende che all’inizio ci fosse una riluttanza ad accettare che l’alcol causi difetti alla nascita (cioè, che fosse un teratogeno).

Sebbene il binge eating sia un rischio ampiamente accettato per la FAS, vi è meno certezza riguardo al rischio associato a livelli bassi o moderati di consumo di alcol durante la gravidanza, derivante in parte dalla sfida intrinseca di dimostrare la sicurezza anziché il danno. Sia gli studi sull’uomo che sugli animali non sono riusciti a stabilire una soglia per bere in sicurezza durante la gravidanza.

Ad esempio, negli esperimenti su colture cellulari, le concentrazioni di alcol corrispondenti a quelle raggiunte nel sangue e nel feto dopo un solo drink inibiscono l’adesione cellulare mediata dalla molecola di adesione delle cellule neurali L1, critica per lo sviluppo.

Negli esseri umani, il consumo di meno di cinque o sei bevande standard statunitensi a settimana è associato a dismorfismi craniofacciali e disturbi neurocomportamentali.

Per approfondire, scarica gratuitamente il manuale: Prendersi cura dello spettro dei disordini feto-alcolici

 

Bigliografia : Michael E. Charness

mar 5 settembre 2023
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