Microbiota e Alzheimer
Negli ultimi dieci anni, numerosi studi hanno dimostrato la stretta relazione tra la flora intestinale e l’insorgenza e lo sviluppo della malattia di Alzheimer (AD). Tuttavia, il meccanismo specifico non è ancora chiaro.
Sia la neuroinfiammazione che l’infiammazione sistemica fungono da hub chiave per accelerare il processo di AD promuovendo la patologia e danneggiando i neuroni. Inoltre, il microbiota intestinale è fondamentale anche per la regolazione dell’infiammazione.
La revisione
Una recente revisione ha raccolto le prove scientifiche sul ruolo del microbiota intestinale nell’AD attraverso le vie infiammatorie.
Gli effetti regolatori del microbiota intestinale sull’AD sono sia diretti che indiretti.
Questi effetti sono stati mediati principalmente dai componenti del microbiota intestinale (lipopolisaccaridi (LPS) e peptidi amiloidi), dai metaboliti dei batteri (acidi grassi a catena corta, aminoacidi ramificati e neurotrasmettitori) e dai sottoprodotti funzionali (acidi biliari).
Inoltre, attraverso questi meccanismi sono stati discussi anche potenziali trattamenti (trapianto di flora fecale, antibiotici, probiotici, prebiotici e interventi dietetici) per l’AD.
Significato clinico
Diverse strategie di intervento attraverso la modifica del microbiota intestinale sono importanti potenziali trattamenti per l’AD. Si pensi ad esempio al trapianto di flora fecale, antibiotici, probiotici, prebiotici e interventi dietetici.
- Patologie neurologicheLe malattie neurodegenerative rappresentano quell’insieme di malattie che portano a una progressiva perdita di capacità cerebrali.Mantenimento del microbiotaLa dieta amido resistente consente il mantenimento del microbiota intestinale, esercitando un effetto benefico sulla flora batterica intestinale.Fabbisogni nell’età senileGli anziani sono a forte rischio di malnutrizione; è importante valutare lo stato nutrizionale e seguire un’alimentazione che prevenga le carenze.