Melanoma: lo screening del futuro è in 3D
L’incidenza del melanoma continua ad aumentare e la mortalità è frequente nella malattia avanzata. Tuttavia, se diagnosticato precocemente, i pazienti hanno una prognosi molto promettente.
I metodi diagnostici
I metodi che sono stati utilizzati per il rilevamento precoce comprendono esami della pelle di medici e pazienti, dermoscopia (imaging statico e sequenziale) e fotografia del corpo in toto tramite imaging 2D.
La fotografia total body ha recentemente visto un’evoluzione dall’imaging 2D, con la possibilità di creare una rappresentazione 3D del paziente collegata a immagini dermoscopiche di singole lesioni.
La fotografia 3D totale del corpo è uno strumento di screening particolarmente vantaggioso per i pazienti ad alto rischio a causa della loro storia personale o familiare o per quelli che presentano nevi displastici multipli – quest’ultimo può rendere particolarmente difficile il monitoraggio senza l’ausilio della tecnologia.
Il sistema ottimale per lo screening del melanoma dovrebbe migliorare l’accuratezza diagnostica, essere efficiente in termini di tempo e costi e accessibile ai pazienti di tutti i gruppi demografici e socioeconomici. La fotografia 3D totale del corpo può rispondere a questi criteri e, soprattutto, ottimizzare la diagnosi precoce.
Le future tecnologie per il monitoraggio dei nevi melanocitici, comprese le applicazioni mobili per smartphone, la diagnosi assistita da computer e la profilazione del rischio genetico, saranno probabilmente integrate con la fotografia total body.
Gli algoritmi di analisi
Un altro campo di ricerca che ha riscosso notevole interesse è lo sviluppo di algoritmi per l’analisi automatica delle lesioni melanocitiche.
Un recente paper ha dimostrato per la prima volta l’intelligenza artificiale che classificava sia il cheratinocita sia il cancro della pelle con melanoma con uno standard di competenza paragonabile ai dermatologi. Con tali progressi, è molto probabile che l’intelligenza artificiale, prima attraverso l’assistenza alla macchina e poi l’automazione completa, sarà una tecnologia chiave per rivoluzionare l’applicazione clinica dell’imaging 2D e 3D in dermatologia.
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