Mangiare prima, non in fretta!


Che sia nell’ambito di una dieta o come semplice abitudine, mangiare più tardi non va bene.
Uno studio spagnolo recente ha voluto determinare se le assunzioni alimentari tardive sono trasversalmente associate all’obesità e ai fattori di rischio cardiometabolico e se il mangiare tardi è associato al tasso di perdita di peso e al successo seguendo un protocollo di intervento per la perdita di peso.
Lo studio
Al momento del reclutamento, nell’ambito di uno studio di intervento per la perdita di peso, i ricercatori hanno determinato il punto medio dell’assunzione di pasti calcolando il punto intermedio tra l’ora della colazione e della cena. Hanno determinato inoltre la composizione della dieta dal recall alimentare.
Hanno così suddiviso i partecipanti in mangiatori precoci (prima delle 14:54) e in ritardo (dopo le 14:54).
I profili ormonali cardiometabolici e di sazietà sono stati determinati da campioni di sangue a digiuno raccolti prima dell’intervento.
Durante il programma, durato 19 settimane, i clinici hanno valutato la perdita di peso settimanale e le difficolta incontrate.
I ricercatori spagnoli hanno analizzato i dati di 3362 adulti di età media 41 anni, 79,2% donne, BMI: 31,05. Al basale, non hanno osservato differenze nell’assunzione di energia o nei livelli di attività fisica tra i consumatori precoci e tardivi.
I consumatori tardivi avevano un BMI più elevato, concentrazioni più elevate di trigliceridi e una minore sensibilità all’insulina rispetto ai mangiatori precoci prima della dieta. Inoltre, i consumatori tardivi avevano concentrazioni più elevate dell’ormone della sazietà leptina al mattino.
In media, i consumatori tardivi avevano un tasso settimanale medio di perdita di peso inferiore di 80 g, maggiori probabilità di avere difficoltà per la perdita di peso e meno motivazione per la perdita di peso rispetto ai consumatori precoci.
Significato clinico
In sintesi, questi risultati suggeriscono che mangiare tardi è associato a fattori di rischio cardiometabolici e ridotta efficacia di un intervento dimagrante, quindi meglio anticipare i tempi dell’assunzione del cibo.



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