L’obesità va considerata come malattia e inserita nei Lea

A chiederlo medici e società scientifiche
Chetogenica dal nutrizionista

Considerare l’obesità come una malattia, inserendola nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). E realizzare una rete organizzata di strutture pubbliche di centri di riferimento con un team multidisciplinare che possa trattare l’obesità sotto un punto di vista psicologico, nutrizionale, internistico, fisioterapico e chirurgico.

Queste sono alcune delle proposte lanciate da medici, ricercatori e alcune società scientifiche che si sono riuniti oggi in Senato nel corso dell’incontro “L’obesità, una malattia da prevenire e curare”. A fare la sintesi dei lavori è il presidente della commissione Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, che dice: “L’obesità è crescente, purtroppo il numero aumenterà e questo significa più malattie e dunque la necessità di prevedere risorse per patologie come il diabete”.

E’ lo stesso presidente a spiegare come si possano fare diversi interventi di lotta all’obesità, a “cominciare da piccole azioni quotidiane” come l’inserimento della misurazione della circonferenza della vita nella pratica clinica giornaliera dei medici di base. “Il contrasto dell’obesità inizia fin da piccoli. Ecco perché è necessaria una seria politica finalizzata all’inserimento di ore obbligatorie di educazione alimentare a partire dalle scuole primarie”.

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Fonti : Dottnet

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