“In Italia il 10% dei bambini sotto i dieci anni è obeso”


Contrariamente a quanto comunemente si crede, in pochissimi casi l’obesità è causata da una malattia genetica o endocrina. Purtroppo i genitori tendono a riconoscere solo tardivamente l’eccesso di peso nel loro bambino, sottovalutando gli errori alimentari e lo stile di vita sedentario che ne sono alla base. I dati diffusi dalla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica e dalla Società Italiana di Pediatria in vista della prossima Giornata mondiale dell’Obesità dell’11 ottobre.
La situazione
“In Italia, a dieci anni, 2 bambini su 10 sono sovrappeso e 1 su 10 ha l’obesità: primato europeo. Il problema può iniziare molto presto e raggiungere livelli preoccupanti di gravità, con notevoli ripercussioni sulla salute a breve e a lungo termine. Contrariamente a quanto comunemente creduto, in pochissimi casi l’obesità è causata da una malattia genetica o endocrina, mentre è quasi sempre dovuta a piccoli, continui squilibri positivi tra assunzione calorica e spesa energetica. Impiega quindi alcuni anni per manifestarsi. L’organismo accumula efficientemente le calorie in eccesso aumentando il volume e il numero delle cellule adipose. Mentre il volume delle cellule adipose può essere ridotto con la terapia, assai difficile ridurre il numero delle cellule adipose stesse. Questa è una delle principali cause della difficoltà ad ottenere una guarigione completa dell’obesità una volta che si sia manifestata”. A lanciare l’allarme sono la Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica e la Società Italiana di Pediatria.
Purtroppo i genitori tendono a riconoscere solo tardivamente l’eccesso di peso nel loro bambino, sottovalutando gli errori alimentari e lo stile di vita sedentario che ne sono alla base. Spesso pensano (erroneamente) che con la crescita il bambino dimagrisca spontaneamente. Infine hanno scarsa consapevolezza delle complicanze associate all’obesità. Infatti anche nel bambino l’obesità altera il funzionamento di molti organi ed apparati, con la possibile comparsa di fegato grasso (steatosi epatica), alterati livelli di lipidi e glucosio nel sangue, ipertensione arteriosa, ridotta tolleranza al glucosio/diabete di tipo 2, irregolarità mestruali, patologie osteoarticolari o respiratorie e si associa a stigma sociale, scarsa autostima e frequenti episodi di vittimizzazione.
Quali sono i presupposti per un intervento efficace?
“Non esistono farmaci idonei a trattare il bambino con obesità. Piuttosto lo scopo della terapia è l’acquisizione e il mantenimento di un bilancio energetico negativo, cioè la riduzione dell’introito calorico rispetto al fabbisogno energetico per un periodo di tempo sufficiente a raggiungere un miglioramento del rapporto tra peso e statura.
Interventi efficaci
Affinché la terapia abbia successo – spiegano Sip e Siedp – è indispensabile modificare il comportamento del bambino e della famiglia attraverso un’educazione continua su abitudini e stile di vita. E’ importante fin dall’inizio del trattamento definire obiettivi di cambiamento semplici e condivisi fra gli operatori e la famiglia diretti a sedentarietà, attività fisica e abitudini alimentari con verifiche costanti dei risultati ottenuti in ambito comportamentale oltre che fisico e psicologico, nonché trattare eventuali co-morbilità fisiche e/o psicologiche.



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