La dieta contro l’obesità osteosarcopenica

Proteine, vit. D, calcio, magnesio e antiossidanti
anziani

Sarcopenia, obesità e osteoporosi o osteopenia coesistono spesso nell’anziano.

Quale dieta per questi pazienti?

Lo studio

Uno studio ha verificato che l’integrazione nutrizionale con proteine ​​del siero di latte (22 g), amminoacidi essenziali (10,9 g, inclusi 4 g di leucina) e vitamina D [2,5 μg (100 UI)] in concomitanza con un’attività fisica regolare controllata aumenta la massa priva di grasso, la forza muscolare, la funzionalità fisica e la qualità della vita con riduzione del rischio di malnutrizione nelle persone anziane sarcopeniche.

Sembra inoltre che nell’anziano, per ottenere la massima sintesi proteica, sia necessaria una quantità maggiore di proteine, pari a circa 35 grammi, rispetto ai più giovani (Pennings B et al). Questo vale in caso di funzione renale nella norma, poiché i pazienti predialisi (GFR>30 mL/min) non devono assumere proteine ma solo aminoacidi.

La causa principale della sarcopenia è l’alterazione del metabolismo proteico, in cui i processi proteolitici non sono accompagnati da un’adeguata sintesi proteica e le cellule muscolari perdono progressivamente la sensibilità allo stimolo anabolico. L’approccio più razionale per ritardare la progressione della sarcopenia e contrastare la resistenza anabolica è una corretta alimentazione. La carne contiene composti biologicamente attivi come la creatina, la carnitina, l’acido linoleico coniugato (CLA) che hanno un impatto significativo sul metabolismo delle proteine ​​umane.

Negli anziani la terapia dietetica ottimale per la prevenzione e il trattamento della sarcopenia, deve raccomandare il consumo di 113 g di carne (220 kcal, 30 g di proteine) cinque volte a settimana (carne bianca 2 volte a settimana, carne rossa magra meno di 2 volte a settimana, carne lavorata meno di 1 volta a settimana), come suggerito nella piramide alimentare per anziani, oppure un integratore a base di proteine del siero del latte. Una integrazione con creatina può essere giustificata nei soggetti che soffrono di stanchezza cronica.
Nell’anziano è utile anche aumentare l’assunzione di antiossidanti come i carotenoidi, e di minerali come il magnesio, che riduce la soglia della capacità antiossidante dell’organismo anziano e la sua resistenza ai danni da radicali liberi.

Per le ossa, la dose di calcio raccomandata è 1200 mg, in associazione alla vitamina D.
Il deficit di vitamina D è molto comune tra i pazienti geriatrici (circa il 60%) e la sua carenza si associa a minor forza muscolare, maggior instabilità corporea, cadute e disabilità. Una supplementazione da 800 a 2000 unità al giorno risulta quindi indicata.

Ridurre l’infiammazione è un meccanismo che può migliorare la perdita muscolare legata all’età attraverso effetti catabolici diretti o meccanismi indiretti (attraverso maggiori concentrazioni di GH e IGF-I, meno anoressia, ecc.)

Un altro risultato chiave è l’effetto positivo dell’integrazione nutrizionale sulle concentrazioni di IGF-I. L’IGF-1 contribuisce a migliorare la funzione muscolare aumentando la produzione di cellule muscolari satellite e stimolando la produzione di proteine ​​contrattili muscolari. Il declino delle concentrazioni di GH legato all’età, combinato con concentrazioni più basse di IGF-I, contribuisce allo sviluppo della sarcopenia. L’IGF-I è forse il mediatore più importante per la crescita e la riparazione dei muscoli.

Significato clinico

In sintesi, per contrastare il catabolismo proteico, gli anziani devono aumentare lo stimolo anabolico, consumando 30 g di proteine ​​/ pasto. La combinazione di proteine ​​del siero di latte e amminoacidi essenziali che forniscono leucina è importante. La proteina del siero di latte aumenta la disponibilità di aminoacidi plasmatici postprandiali, stimolando ulteriormente la sintesi proteica muscolare, più della caseina. Il siero di latte contiene un’alta concentrazione di leucina, che stimola la sintesi proteica del muscolo scheletrico.

L’effetto delle terapie nutrizionali per la sarcopenia può essere migliorato con un approccio globale.

In conclusione, l’invecchiamento causa la perdita di molti dei segnali anabolici e un aumento dei segnali catabolici nei muscoli che sono presenti nell’età adulta giovane, ma questo studio suggerisce che proteine ​​del siero del latte, aminoacidi essenziali e supplementazione di vitamina D, insieme a una delicata attività fisica , può produrre cambiamenti nei mediatori catabolici, abbassando i marcatori infiammatori come la CRP e migliorando i marcatori anabolici come IGF-I. Questo spostamento determina un aumento significativo della FFM (+1,7 kg) e della forza muscolare, dimostrandosi efficace nel trattamento della sarcopenia, con miglioramenti della funzione fisica e della qualità della vita.

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Bibliografia :
Fonti :

mar 13 novembre 2018
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