La dieta che va al sodo

Dieta combinata per un rapido dimagrimento
dieta_integrata

La dieta chetogenica, proprio perchè a basso tenore di carboidrati (fase 1 della dieta combinata) permette un attacco forzato al tessuto adiposo.
Spostando il metabolismo all’uso dei grassi senza introdurne con l’alimentazione, la chetogenica va ad intaccare le riserve adipose dove sono più concentrate (addome, fianchi, glutei) permettendo un dimagrimento localizzato.

Le diete ad alto contenuto proteico possono aiutare a preservare la massa magra durante la perdita di peso.

La meta-analisi

Una recente meta-analisi di 18 studi randomizzati e controllati ha rilevato che gli adulti più anziani (50 anni) possono preservare la massa magra durante la perdita di peso in modo più efficace quando consumano una dieta ricca di proteine.

L’aumento di proteine ​​a scapito dei carboidrati porta ad un maggiore apporto di aminoacidi per il dispendio energetico con una concomitante riduzione della lipogenesi a causa della diminuzione dell’intake di glucosio alimentare.

Gli effetti sulla massa grassa sono notevoli: uno studio italiano ha indagato la variazione della composizione corporea tramite impedenziometria in 188 obesi trattati ciclicamente (3 cicli di 10 giorni ciascuno) con una dieta proteica (dieta del sondino naso-gastrico: si tratta di una infusione proteica -1.9 g di proteine ​​/ kg di massa cellulare corporea- che viene assunta tramite il canale olfattivo). Tra un ciclo e l’altro tutti i pazienti erano a dieta a basso tenore di carboidrati (LCD) con normale carico calorico.
La maggior parte dei pazienti (97%) ha perso una media di 14.4 kg di peso corporeo, 10.6 kg di massa grassa e 3.4 kg di massa cellulare del corpo. I pazienti hanno continuato a perdere massa grassa anche durante i 10 giorni di follow-up in LCD.

Un altro studio italiano ha coinvolto 106 dipendenti comunali di Roma con un indice di massa corporea ≥ 25 Kg / m2, di età compresa tra i 18 ei 65 anni che si sono sottoposti a dieta chetogenica a base di verdure, olio d’oliva, pesce e carne oltre a cibi pronti contenenti proteine ​​di alta qualità e praticamente zero carboidrati, con l’aggiunta di alcuni estratti di erbe per 6 settimane.
Le calorie nella dieta erano illimitate.
Non ci sono stati cambiamenti significativi nella urea serica, transaminasi e creatinina nel sangue ad indicare che non c’è stata sofferenza d’organo.
In questa popolazione si è osservata una riduzione significativa dell’indice di massa corporea (da 31.45 a 29.01 Kg/m2), del peso corporeo (da 86.15 a 79.43 Kg), della percentuale di massa grassa (da 41.24% a 34.99%), della circonferenza della vita (da 106.56 a 97.10 cm), oltre che del colesterolo LDL (da 150 a 136 mg/dL), dei trigliceridi (da 119 a 93 mg/dL) e della glicemia (da 96 a 91 mg/dL). C’è stato un aumento significativo del colesterolo HDL da 46 a 52 mg/dL.

Uno studio italiano

Più recentemente, uno studio multicentrico italiano condotto su un gruppo di 377 pazienti sparsi per il Paese, ha valutato gli effetti di una dieta chetogenica (contenuto proteico di 1.2/1.5 g / kg di peso corporeo ideale magro e bassi carboidrati) sui parametri antropometrici, biochimici e la composizione corporea e ha seguito i partecipanti per un periodo di lento reinserimento e rieducazione alimentare di 1 anno.
Tutti gli obiettivi prefissati, cioè la sicurezza, la riduzione del peso corporeo e del rischio cardiovascolare sono stati raggiunti e mantenuti per 1 anno.
Oltre al peso e alla pressione arteriosa si riduce la circonferenza addominale (-7 cm nelle prime 4 settimane, -5cm dalla quarta alla 12° settimana) e la massa grassa (dal basale a 4 settimane -3,8%, da 4 a 12 settimane -3,4%, non cambia da 12 settimane a 12 mesi), stando ad indicare la forte efficacia (e localizzazione) del trattamento.

Molti protocolli dietetici per il calo ponderale continuano a concentrarsi sulla riduzione dell’intake di grassi e proteine, ma pare che la dieta proteica sia efficace non solo per la perdita di peso e di massa grassa, ma fornisca anche un miglioramento dei valori di vari biomarcatori che sono associati ad un aumentato rischio malattie cardiovascolari.
Questi effetti possono essere dovuti a diversi fattori:

  1. effetto sazietà delle proteine, ​​che portano alla riduzione dell’appetito, in cui anche i corpi chetonici possono avere un ruolo importante;
  2. riduzione della sintesi dei lipidi e maggiore lipolisi ;
  3. riduzione della spesa energetica a riposo e quindi aumento nel metabolismo dei grassi per utilizzarne l’energia;
  4. aumento della spesa metabolica causata dalla gluconeogenesi e effetto termico delle proteine

Sulla base di queste evidenze, DS Medica- Dietosystem ha contribuito alla formulazione del protocollo DIETA COMBINATA, una soluzione efficace e rapida per il calo ponderale.

Si articola in tre fasi:
la prima fase sfrutta il potere degli aminoacidi e delle proteine per l’avvio al dimagrimento
la seconda fase consolida i risultati con una dieta ipocalorica integrata dalle proteine
la terza fase, di mantenimento, accompagna il paziente verso abitudini mediterranee equilibrate.

 

Bibliografia :
Fonti :

mar 21 febbraio 2017
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