La BIA e l’anoressia

L’anoressia nervosa (AN) è un grave disturbo mentale e i pazienti affetti da AN sono caratterizzati da un basso peso corporeo e dalla paura di ingrassare. Il ripristino del peso corporeo entro i limiti normali è uno degli obiettivi principali del trattamento, un processo che può rivelarsi impegnativo per i pazienti.

Durante il trattamento, la valutazione del peso corporeo è un parametro cruciale, ma può essere falsato da strategie di manipolazione adottate consapevolmente dal paziente, come il carico idrico pre-pesata, una condotta ampiamente osservata nella pratica clinica.

L’analisi dell’impedenza bioelettrica (BIA) si è affermata negli ultimi anni come metodo non invasivo, rapido e relativamente semplice per il monitoraggio della composizione corporea, specialmente in contesti di rialimentazione e recupero ponderale. Tuttavia, la possibilità che la BIA possa rilevare in modo sensibile e tempestivo un carico acuto di liquidi non è stata ancora esplorata a fondo nei soggetti con AN.

Lo studio

Per investigare questa possibilità in modo controllato, un team di ricercatori ha condotto uno studio crossover su 61 donne sane, giovani (22,2 ± 2,2 anni) e normopeso (BMI medio 20,4 ± 1,0 kg/m²). L’esperimento si è articolato in due giornate consecutive: in una condizione, le partecipanti hanno ingerito 1000 ml di acqua dopo una misurazione BIA a digiuno (baseline); nell’altra, non è stato somministrato alcun liquido, fungendo da controllo.

Sono state effettuate quattro misurazioni BIA (a 0, 20, 40 e 60 minuti) in ciascuna condizione, per valutare i cambiamenti nei principali compartimenti corporei (massa grassa, acqua corporea totale, acqua extracellulare, massa muscolare scheletrica) e nei parametri di impedenza (come l’angolo di fase).

Risultati principali: l’effetto del carico idrico è visibile con la BIA

Dopo l’assunzione dell’acqua, si sono osservati:

• Incrementi significativi nella massa grassa (FM) e nell’angolo di fase nei tempi successivi (t1-t3).
• Aumenti e fluttuazioni dell’acqua extracellulare (ECW) e della total body water (TBW), coerenti con l’assorbimento e la distribuzione del liquido ingerito.
• Nessuna variazione significativa nella massa muscolare scheletrica (SMM), né nel rapporto ECW/TBW.
• Stabilità dei parametri nella giornata di controllo, senza assunzione di liquidi.

Questi risultati indicano che la BIA è in grado di rilevare variazioni acute dovute all’ingestione di grandi volumi d’acqua, anche se i cambiamenti rilevati possono essere attribuiti a compartimenti (come la FM) non direttamente coinvolti nell’idratazione, a causa della natura indiretta del metodo di stima.

Significato clinico

Lo studio rappresenta un primo passo verso l’uso della BIA come strumento di monitoraggio complementare nella gestione dei pazienti con AN, in particolare per identificare alterazioni sospette legate alla manipolazione del peso corporeo.

Tuttavia, occorre sottolineare che:

• I dati provengono da un modello sperimentale su soggetti sani, con metabolismo e idratazione presumibilmente diversi da quelli osservabili in pazienti con AN.
• Il carico idrico è stato standardizzato (1000 ml), mentre nella pratica clinica il comportamento del paziente può variare.
• La risposta della BIA a carichi idrici potrebbe essere diversa in presenza di alterazioni metaboliche, disidratazione cronica o stato infiammatorio, spesso presenti nei pazienti con AN.

La BIA mostra potenziale per diventare un supporto utile nella rilevazione di carichi idrici pre-pesata nei pazienti con anoressia nervosa, offrendo al clinico uno strumento in più per interpretare correttamente i cambiamenti di peso corporeo e migliorare la qualità del monitoraggio terapeutico.

Serviranno però ulteriori studi clinici, direttamente su pazienti affetti da AN, per confermare la trasferibilità dei risultati e definire protocolli operativi standardizzati.