Il cervello e i grassi
Sabato 22 luglio ricorre la giornata mondiale del cervello.
Le disabilità cerebrali possono essere prevenute, curate e riabilitate.
Gli effetti metabolici degli acidi grassi saturi e monoinsaturi più diffusi nella dieta umana e nei tessuti corporei, l’acido palmitico (PA) e l’acido oleico (OA), sono molto studiati.
In particolare, sui giovani adulti sani, la riduzione dell’assunzione normalmente relativamente elevata di PA sostituendolo nella dieta con OA provoca cambiamenti nel rapporto PA/OA dei lipidi citosolici, dei lipidi mitocondriali (acilcarnitine) e dei fosfolipidi sierici, con diminuzioni della secrezione da parte delle cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC) di interleuchina (IL)-1β e IL-6. Inoltre, questa variazione dietetica ha modificato l’attivazione cerebrale nelle regioni della rete della memoria di lavoro.
Lo studio
I ricercatori statunitensi hanno esaminato gli effetti degli acidi grassi dietetici negli anziani, che generalmente mostrano una maggiore secrezione basale di citochine pro-infiammatorie e che manifestano disfunzioni cerebrali come il deterioramento cognitivo.
Dieci soggetti, di età compresa tra 65 e 75 anni, hanno partecipato a uno studio incrociato randomizzato che ha confrontato 1 settimana di PA alto rispetto a una settimana con diete a basso PA/alto OA.
I ricercatori hanno valutato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) a riposo e utilizzando un test N-back della memoria di lavoro. Hanno inoltre misurato la secrezione di citochine da parte dei PBMC stimolati dal lipopolisaccaride (LPS), e le concentrazioni plasmatiche di citochine.
Durante la dieta povera di PA rispetto alla dieta con PA alto, si è verificata una maggiore attivazione nella corteccia prefrontale dorsolaterale destra, ma l’effetto della dieta sulle prestazioni della memoria di lavoro non erano significative (p = 0,09). Si è verificata una maggiore connettività tra le regioni anteriori della rete della salienza durante la dieta a basso PA/alto OA.
Le concentrazioni di IL-1β, IL-8 e IL-6 nei terreni condizionati da PBMC stimolati con LPS erano inferiori durante la dieta a basso PA/alto OA.
Questo studio suggerisce che l’abbassamento dell’assunzione dietetica di PA riduce la secrezione di citochine pro-infiammatorie e altera la memoria di lavoro, l’attivazione basata sulle attività e la connettività funzionale dello stato di riposo negli anziani.
Significato clinico
In adulti anziani sani, una dieta di una settimana a basso contenuto di acido grasso saturo, acido palmitico, rispetto a una settimana di una dieta ricca di acido palmitico ha determinato una diminuzione della secrezione di citochine pro-infiammatorie, una diminuzione della concentrazione sierica di LDL e cambiamenti nel funzionamento del cervello.
L’attivazione reversibile di regioni cerebrali rilevanti durante un’attività di memoria di lavoro si è verificata quando si è verificata una marcata riduzione dell’assunzione alimentare di PA.
Questi dati sottolineano che gli effetti degli acidi grassi alimentari sul tono infiammatorio sistemico e sulla funzione cerebrale non dipendono necessariamente da una dieta seguita per settimane o mesi. È plausibile che il rapporto PA/OA nella dieta possa anche influenzare la progressione della disfunzione cognitiva osservata durante l’invecchiamento cognitivo e la demenza.
- Patologie neurologicheLe malattie neurodegenerative rappresentano quell’insieme di malattie che portano a una progressiva perdita di capacità cerebrali.