I bambini dalle ossa forti mangiano…


Il calcio è presente nell’organismo per il 99% sotto forma di cristalli di idrossiapatite nel tessuto osseo mineralizzato, a cui conferisce le particolari proprietà meccaniche di resistenza e rigidità. Ha quindi una funzione strutturale e, allo stesso tempo, di riserva: lo scheletro si rimodella e il calcio viene mobilizzato quando serve dall’organismo.
In condizioni fisiologiche, il calcio non ha variazioni rilevanti nel plasma: una carenza alimentare o un suo ridotto assorbimento intestinale vengono subito corretti mobilizzandolo.
I LARN
Secondo i LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana, IV revisione – SINU), il fabbisogno di Ca in età evolutiva varia con l’accrescimento della massa corporea: da 450 mg/die nell’età 1-3 anni a 700 mg/die nei 4-6 anni, a 900 mg/die nei 7-10 anni, fino a 1100 mg/die negli 11-14 anni e 1300 mg/die fino ai 17 anni.
L’identificazione di modelli alimentari dannosi nei primi anni di vita può contribuire a ridurre l’incidenza di fratture tra i bambini sani. Le informazioni sulla base di una revisione sistematica degli effetti di vari alimenti dietetici e nutrienti sul rischio di frattura sono poche.
A livello di assunzione con la dieta, il calcio viene assunto come “latte e derivati” per oltre la metà della sua quantità, poi come formaggi e bevande a base di latte. Altre fonti sono cereali e derivati, verdura e ortaggi e acqua.
Lo studio
Un gruppo di ricercatori danesi ha condotto una revisione sistematica e una meta-analisi di studi osservazionali che hanno esaminato l’associazione tra assunzione con la dieta e concentrazioni sieriche nutrizionali e fratture delle ossa nell’infanzia. La valutazione della salute delle ossa è il modo migliore per valutare se il Ca è assunto in quantità sufficiente.
Su un totale di 1960 articoli, sono stati identificati 18 studi osservazionali, principalmente disegnati come studi caso-controllo.
Nel complesso, il rischio di frattura sembrava essere associato alla non assunzione di latte, alla elevata assunzione di energia, alla elevata assunzione di formaggio, alla elevata assunzione di bevande zuccherate, e non all’allattamento al seno.
Quindi secondo questi studi alcuni fattori nutrizionali sembrano essere associati ad un aumentato rischio di fratture tra i bambini. I risultati possono essere gonfiati da bias di selezione, distorsioni nel report della dieta, o confondimento residuo e quindi servono ulteriori studi osservazionali o di intervento longitudinale di alta qualità per confermare queste osservazioni.
Significato clinico
Il primo motivo alimentare legato al rischio di frattura nei bambini è la non assunzione di latte. Il calcio però è contenuto anche in verdure, ortaggi, legumi e frutta!
In particolare, ne sono ricchi spinaci, verze, cipolla, le cime di rapa, i cardi e i broccoli (verdure che però i bambini non amano!). Il calcio è presente anche in fagioli, ceci e lenticchie e nella frutta secca (noci , mandorle e pistacchi).
Tra la frutta fresca, fragole, fichi, il limone, il mango e le mele.
Tra i pesci, le acciughe sono quelli più ricchi di calcio, seguite da sardine, sogliola e orata.
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