Dolci bevande pericolose
Numerosi studi prospettici di coorte hanno osservato una relazione tra il consumo di bevande zuccherate (SSB) (bibite e bevande alla frutta) e la dislipidemia. Esistono prove limitate che collegano il consumo di SSB alle caratteristiche emergenti della dislipidemia, che possono essere caratterizzate dalla variazione delle dimensioni delle particelle di lipoproteine, delle particelle remnant-like (RLP) e delle concentrazioni di apolipoproteine.
Lo studio
I ricercatori hanno esaminato i dati dei partecipanti al Framingham Offspring Study (FOS; 1987-1995, n = 3047) e del Women’s Health Study (1992, n = 26.218).
Le dimensioni delle particelle di lipoproteine sono state calcolate dai segnali di risonanza magnetica nucleare per le concentrazioni di sottoclassi di particelle di lipoproteine (particelle di lipoproteine ricche di TG [TRL-Ps]: molto grandi, grandi, medie, piccole e molto piccole; particelle LDL [LDL-Ps]: grandi, medie e piccole; particelle HDL [HDL-Ps]: grandi, medie, e piccolo).
Il consumo di SSB è stato stimato dai dati del questionario sulla frequenza alimentare.
Il consumo di SSB è risultato positivamente associato alle concentrazioni di colesterolo LDL, apoB, TG, RLP-TG, RLP-C e colesterolo non HDL e con i rapporti colesterolo totale/colesterolo HDL e apoB/apoA1.
Il consumo di SSB è risultato negativamente associato alle concentrazioni di colesterolo HDL e apoA1.
Dopo l’aggiustamento per i tradizionali fattori di rischio delle lipoproteine, i consumatori di SSB avevano dimensioni più piccole di LDL-P e HDL-P; minori concentrazioni di LDL-P grandi e di HDL-P medie e concentrazioni più elevate di LDL-P piccole, HDL-P piccole e TRL-P grandi.
Significato clinico
Un maggiore consumo di bevande zuccherate è stato associato a molteplici caratteristiche di dislipidemia, che sono state collegate a un rischio cardiometabolico più elevato.
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