Disfunzione metabolica, fegato e neurodegenerazione

La connessione tra disfunzione metabolica e infiammazione è centrale nello sviluppo di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson. Condizioni legate all’obesità, come il diabete di tipo 2 e la steatosi epatica non alcolica, aggravano questa relazione, creando un quadro clinico complesso che coinvolge molteplici sistemi del corpo.

Accumulo lipidico e infiammazione

L’accumulo di lipidi periferici, in particolare nel fegato, innesca una cascata di processi infiammatori che si estendono fino al cervello, influenzando regioni cruciali per la regolazione metabolica. I componenti lipidici chiave, come la ceramide e il palmitato, insieme ai trasportatori lipidici lipocalina-2 e apolipoproteina E, contribuiscono alla neuroinfiammazione. Questi elementi interrompono l’integrità della barriera emato-encefalica e promuovono la gliosi, un processo di risposta infiammatoria delle cellule gliali nel cervello.

Interventi preclinici

Gli interventi preclinici che mirano al metabolismo lipidico periferico e alle vie di segnalazione dell’insulina hanno mostrato risultati promettenti nella riduzione della neuroinfiammazione nei modelli animali. Tuttavia, la traduzione di questi risultati nella pratica clinica richiede ulteriori ricerche sugli esseri umani.

Significato clinico

La disfunzione metabolica, l’infiammazione periferica e la resistenza all’insulina sono elementi integranti della neuroinfiammazione e della neurodegenerazione. Comprendere questi complessi meccanismi offre un potenziale significativo per identificare nuovi bersagli terapeutici e migliorare gli esiti per le malattie neurodegenerative. La ricerca continua in questo campo è essenziale per sviluppare trattamenti efficaci che possano essere applicati nella pratica clinica quotidiana, migliorando così la qualità della vita dei pazienti affetti da queste gravi condizioni.