Dieta vegetale contro l’Alzheimer?
I modelli alimentari a base vegetale sono sempre più popolari nei paesi occidentali e sono sostenuti da molti governi e organizzazioni sanitarie per il loro potenziale ruolo benefico nella prevenzione delle malattie croniche. Tuttavia, il potenziale ruolo dei modelli alimentari a base vegetale nello sviluppo della demenza rimane poco chiaro.
Lo studio
I ricercatori hanno analizzato l’intake alimentare in 9.543 partecipanti liberi da demenza (età media 64 anni, anni di nascita 1897-1960, 58% donne) dello studio prospettico Rotterdam basato sulla popolazione, utilizzando questionari sulla frequenza alimentare. Sulla base di questi questionari, hanno calcolato un indice dietetico complessivo a base vegetale (PDI), un PDI sano (hPDI) e un PDI non salutare (uPDI), con punteggi più alti che riflettono un consumo più elevato di alimenti a base vegetale (qualsiasi, sano e non salutare, rispettivamente) e un minor consumo di alimenti di origine animale.
Durante un follow-up medio di 14,5 anni, 1.472 partecipanti hanno sviluppato demenza. Nel complesso, PDI non era associato al rischio di demenza. Tuttavia, tra gli uomini e i portatori di APOE ε4, un hPDI più elevato era linearmente associato a un minor rischio di demenza (0,86 [0,75–0,99] e 0,83 [0,73–0,95], rispettivamente), mentre questa associazione era a forma di U tra i portatori di APOE ε4 e i non -portatori (valore P per non linearità = 0,01).
Significato clinico
I ricercatori non hanno trovato prove evidenti di un’associazione complessiva tra il consumo di prodotti vegetali e il rischio di demenza. I risultati nelle analisi stratificate giustificano ulteriori indagini.
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