La dieta per i reni malati
Il 9 marzo, giovedì, ricorre la Giornata mondiale del rene, occasione per ricordare l’importanza della salute di questi organi e delle soluzioni per il loro corretto funzionamento.
I pazienti con malattia renale cronica (CKD) hanno un rischio cardiovascolare più elevato rispetto alla popolazione generale, e questo è in parte dovuto all’accumulo plasmatico di soluti, noti come tossine uremiche.
Il legame di alcuni soluti alle proteine plasmatiche complica la loro rimozione attraverso le terapie convenzionali, ad esempio l’emodialisi.
Le tossine uremiche
Le tossine uremiche legate alle proteine provengono dalla produzione endogena, dall’intake alimentare, dal metabolismo microbico o dall’ambiente.
Sebbene l’impatto della dieta sulla tossicità uremica nella malattia renale cronica sia difficile da quantificare, l’assunzione di nutrienti gioca un ruolo importante. Infatti, la maggior parte delle tossine uremiche sono composti di origine intestinale. Includono prodotti della reazione di Maillard, ippurati, indoli, fenoli e poliammine, tra gli altri.
In linea con le attuali linee guida nutrizionali per la malattia renale cronica, una dieta a basso contenuto proteico con un maggiore consumo di fibre e alimenti trasformati limitati sembra essere un trattamento efficace contro l’accumulo di tossine uremiche.
La dieta a base vegetale
Una dieta vegetariana a bassissimo contenuto proteico ha dimostrato di ridurre il rischio di insufficienza renale tra i pazienti con CKD avanzato, senza aumentare l’incidenza di iperkaliemia.
Questa scoperta suggerisce che la fonte di proteine può anche influenzare gli esiti renali.
E così, una dieta ipoproteica a predominanza vegetale (PLADO- plant-dominant low-protein diet) è stata recentemente proposta come terapia dietetica alternativa per i pazienti con insufficienza renale cronica.
Confronto di una dieta PLADO, rispetto alla dieta standard, basata su 2400 Cal/giorno in una persona di 80 kg.
Metrico proteico | Dieta standard | LPD >50% Fonti vegetali (PLADO) |
Percentuale di proteine vegetali, % | 20–30% | 50–70% * |
Proteine totali per kg IBW, g/kg/giorno | >0,8, di solito 1,2-1,4 | 0,6–0,8 |
Assunzione totale di proteine, g/giorno | da 96 a 112 gr | da 48 a 64 gr |
Densità proteica, g/100 Cal | 4.4–5.1 | 2.2–2.9 |
Proporzione di energia dalle proteine, % | 16–19% | 8–11% |
Proteine vegetali totali, g/giorno | 24–34 | 24–45 |
Proteine animali totali, g/giorno | 68–83 | 14-32 (o nessuno *) |
* è consentito fino al 100% vegano in base alla scelta del paziente.
L’assunzione giornaliera di sodio concessa è <3 g/die. Nei pazienti senza edema periferico e ipertensione ben controllata, è consentita un’assunzione di sodio leggermente superiore ma non superiore a 4 g/giorno.
Meccanismo d’azione
Esistono diversi potenziali meccanismi attraverso i quali le diete a base vegetale potrebbero giovare ai pazienti con insufficienza renale cronica.
Ad esempio, le diete a base vegetale possono ridurre la produzione di tossine uremiche di origine intestinale aumentando l’assunzione di fibre e sono utili per correggere l’acidosi metabolica e l’iperfosfatemia.
Le proteine vegetali hanno meno probabilità di indurre l’iperfiltrazione glomerulare rispetto alle proteine animali.
Inoltre, le diete a base vegetale aumentano l’assunzione di magnesio, che può prevenire la calcificazione vascolare.
Significato clinico
Una dieta a predominanza vegetale, ricca di fibre e povera di proteine può portare ad alterazioni favorevoli nel microbioma intestinale, che possono modulare la generazione di tossina uremica e rallentare la progressione della malattia renale cronica, oltre a ridurre il rischio cardiovascolare.
- Insufficienza renaleL’insufficienza renale è una condizione in cui i reni non svolgono più la loro funzione e si assiste ad alterazioni metaboliche.