Dieta antinfiammatoria tutta la vita


Utilizzando i dati del Seven Countries Study of Cardiovascular Diseases, il primo studio a confrontare i dati di uomini in diverse coorti europee, statunitensi e giapponesi, i ricercatori hanno esaminato l’effetto dell’infiammazione associata alla dieta sulla previsione della cardiopatia coronarica, la mortalità per malattia e per tutte le cause dopo 50 anni di follow-up.
Lo studio
I ricercatori, per quantificare l’effetto della dieta sull’infiammazione sistemica, hanno usato l’indice infiammatorio dietetico aggiustato per l’energia.
Tale indice infiammatorio alimentare aggiustato per l’energia media della coorte correlava in modo significativo sia con i tassi di mortalità complessivi che con i tassi di mortalità per malattie cardiovascolari, maggiori ma non il cancro.
Le correlazioni per la mortalità per tutte le cause erano più alte non tenendo conto della coorte dai valori anomali di Belgrado o quando le analisi sono state aggiustate per lo stato socioeconomico.
I dati fornivano anche una significativa correlazione inversa tra il punteggio dell’indice infiammatorio alimentare aggiustato per l’energia e l’età alla morte.
L’aggiustamento per la pressione sanguigna sistolica, il colesterolo e l’abitudine al fumo non ha modificato queste correlazioni, che restavano ancora significative. Tuttavia, con il controllo di queste covariate, è emersa una correlazione significativa per la malattia coronarica.
I risultati ottenuti utilizzando un follow-up di 25 anni per consentire dati non proiettati da tutte le coorti erano simili.
Significato clinico
I risultati di questo studio di follow-up a lungo termine sono coerenti con la raccomandazione di aumentare il consumo di una dieta antinfiammatoria caratterizzata da alte concentrazioni di frutta e verdura e basso consumo di carboidrati semplici e grassi.



- CarboidratiI carboidrati, contenuti soprattutto in cereali e derivati, sono la principale fonte di energia dell’organismo in quanto assorbiti facilmente.