BIA e ciclo mestruale


Ogni mese, il corpo femminile attraversa naturali fluttuazioni ormonali legate al ciclo mestruale. È noto che queste variazioni possono provocare sintomi soggettivi come gonfiore, sensazione di ritenzione idrica e cambiamenti nel peso corporeo. Ma quanto influenzano realmente le misurazioni oggettive della composizione corporea? E soprattutto, i metodi di analisi comunemente utilizzati — come la bioimpedenziometria (BIA) — sono sensibili a queste oscillazioni?
Lo studio
Uno studio caso-controllo ha cercato di rispondere con dati alla mano, analizzando l’impatto del ciclo mestruale sulle stime di composizione corporea ottenute tramite tre tecniche diverse: BIA, pletismografia a spostamento d’aria (ADP) e plicometria (CAL). L’obiettivo? Verificare se e come le diverse fasi del ciclo possano alterare i risultati, tenendo conto anche dell’uso di contraccettivi ormonali.
La ricerca ha coinvolto 54 giovani adulti (età 18-33 anni, BMI 17,0–27,8), suddivisi in tre gruppi:
- Donne che utilizzavano contraccettivi ormonali (HC, n = 19)
- Donne che non facevano uso di contraccettivi ormonali (no-HC, n = 17)
- Uomini (gruppo di controllo, n = 18)
Le misurazioni della composizione corporea sono state effettuate in quattro momenti chiave del ciclo mestruale: mestruazione, fase follicolare tardiva, ovulazione e fase luteinica tardiva. Ogni partecipante è stato valutato con tutti e tre i metodi, al fine di rilevare eventuali fluttuazioni intraindividuali e differenze tra i gruppi.
I risultati hanno mostrato che:
- Le variazioni intraindividuali nei parametri della composizione corporea erano minime (coefficiente di variazione tra 0,5% e 5,2%);
- Non sono emersi effetti significativi della fase del ciclo mestruale sui risultati delle misurazioni;
- Non sono state rilevate interazioni significative tra fase del ciclo e tipo di gruppo (HC, no-HC, uomini).
In altre parole, i dati indicano che la ritenzione idrica eventualmente indotta dagli ormoni durante il ciclo mestruale non compromette le stime di composizione corporea effettuate con BIA, ADP o CAL — oppure, se presente, è così limitata da non risultare statisticamente rilevabile.
Significato clinico
Questi risultati rappresentano una buona notizia per chi utilizza strumenti di analisi della composizione corporea nel contesto clinico, sportivo o nutrizionale. Le misurazioni possono essere considerate affidabili in qualsiasi fase del ciclo mestruale, indipendentemente dalla presenza o meno di contraccezione ormonale.
Anche per le donne che si sottopongono regolarmente a controlli di composizione corporea, lo studio offre un messaggio rassicurante: non è necessario “evitare” certi giorni del mese, poiché i cambiamenti ormonali fisiologici non sembrano alterare in modo significativo i risultati.
Questo studio contribuisce a sfatare un mito diffuso e fornisce un’ulteriore conferma dell’affidabilità delle metodiche di valutazione della composizione corporea, anche nel contesto delle complesse dinamiche ormonali femminili. Un passo in più verso una valutazione più precisa e personalizzata della salute e della forma fisica.


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