Allergie alimentari


Lo sviluppo di malattie allergiche mediate da IgE è influenzato da molti fattori, tra cui fattori genetici e ambientali quali l’inquinamento e l’agricoltura, ma anche l’alimentazione. Nell’ultimo decennio sono stati compiuti notevoli progressi sulla comprensione dell’impatto che la nutrizione può avere sulle malattie allergiche. Molti studi hanno affrontato lo sviluppo di allergie, allattamento, vitamine e minerali, fibre, frutta e verdura, latte vaccino e acidi grassi n-3. Inoltre, l’alimentazione può avere effetti indiretti sulla sensibilizzazione allergica. Questo include la dieta delle donne in gravidanza e in allattamento, che influenza lo sviluppo intrauterino, nonché la composizione del latte nell’allattamento al seno.
Questi studi indagano la dieta delle donne in gravidanza e allattamento che influenzano lo sviluppo intrauterino e la composizione del latte, gli effetti dell’elaborazione di alimenti che possono migliorare l’allergenicità degli alimenti e gli effetti mediante la modulazione del microbiota intestinale e dei loro metaboliti.
La nozione che la composizione e l’attività metabolica del microbiota intestinale influenza lo sviluppo di allergie è diventata più chiara negli ultimi anni.
Dopo lo svezzamento e l’introduzione di latte e alimenti solidi nella dieta, fattori aggiuntivi possono prevenire o contribuire allo sviluppo di allergie. In sostanza, tutti gli antigeni dietetici sono proteine e pertanto le diete altamente digeribili sono consigliate per gli individui allergici al cibo per ridurre il numero di antigeni. I cibi solidi associati alla prevalenza ridotta di allergie comprendono frutta e verdura, vitamine, acidi grassi polinsaturi e latte di mucca (crudo), ma la trasformazione degli alimenti può anche influenzare lo sviluppo di allergia.
Il microbiota intestinale può essere modulato da oligosaccaridi non digeribili (oligosaccharidi del latte umano nel latte materno o oligosaccaridi prebiotici), una dieta ricca di fibre e da probiotici. Non è chiaro come esattamente la composizione microbiota influenzi lo sviluppo di allergia, ma i dati provenienti dai modelli animali suggeriscono fortemente un ruolo protettivo per acidi grassi a breve catena prodotta alla fermentazione di fibre e oligosaccaridi (propionato, butirrato, acetato).
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