L’accoppiata vincente: dieta e movimento

I dati a lungo termine
dieta-movimento

Alimentazione sana e attività fisica sono da tempo considerati i pilastri della prevenzione dell’obesità. Tuttavia, fino a oggi si sapeva ancora poco su come i cambiamenti a lungo termine di questi due comportamenti, considerati insieme, influenzino realmente il grasso corporeo nella popolazione generale.

Un ampio studio condotto nel Regno Unito fornisce ora solide evidenze su questo legame.

Lo studio

La ricerca si basa sui dati dello studio Fenland, una grande coorte di popolazione del Regno Unito. Sono stati seguiti 7.256 adulti, uomini e donne, con un’età media di circa 49 anni, per un periodo medio di 7,2 anni.

Nel corso del tempo, i partecipanti sono stati sottoposti a:

Questo ha permesso ai ricercatori non solo di osservare lo stato di salute delle persone in un singolo momento, ma soprattutto di studiare come i cambiamenti nello stile di vita si associassero alle variazioni del grasso corporeo nel lungo periodo.

La qualità della dieta è stata valutata tramite il punteggio di aderenza alla dieta mediterranea (Mediterranean Diet Score, MDS), che varia da 0 a 15. Un punteggio più alto indica una maggiore somiglianza con il modello mediterraneo.

L’attività fisica non è stata stimata con semplici questionari, ma tramite strumenti che misurano movimento e frequenza cardiaca, calcolando il dispendio energetico giornaliero (PAEE) in modo più oggettivo.

Per la composizione corporea, i ricercatori hanno misurato:

Lo studio mostra in modo chiaro che migliorare la qualità della dieta e aumentare l’attività fisica nel tempo è associato a una riduzione del grasso corporeo e del peso, oppure a un minore aumento rispetto a chi non cambia stile di vita.

Un aumento significativo dell’aderenza alla dieta mediterranea è risultato associato a:

  • circa mezzo chilo di grasso corporeo in meno,
  • una riduzione del grasso viscerale di circa 45 grammi.

Muoversi di più ha un effetto ancora più potente: un incremento equivalente dell’attività fisica è stato associato a:

  • circa 1,4 kg di grasso corporeo in meno,
  • una riduzione del grasso viscerale di oltre 100 grammi.

Questo conferma che l’attività fisica ha un impatto molto forte sulla composizione corporea, soprattutto sul grasso più pericoloso per la salute.

Anche se dieta e attività fisica agiscono in modo indipendente, il loro miglioramento simultaneo offre i benefici maggiori. Le persone che hanno aumentato sia l’aderenza alla dieta mediterranea sia il livello di attività fisica hanno mostrato le riduzioni più marcate del grasso viscerale, uno dei principali fattori di rischio per:

In altre parole, fare solo una delle due cose è utile, ma farle entrambe è la strategia vincente.

Un dato particolarmente importante riguarda le persone che partivano da una situazione più critica:

  • soggetti in sovrappeso o obesi,
  • individui fisicamente inattivi all’inizio dello studio.

In questi gruppi, l’aumento dell’attività fisica è risultato associato a perdite di grasso nettamente superiori rispetto a chi partiva già normopeso o attivo. Questo significa che chi ha più bisogno di cambiare stile di vita è anche chi ne trae il beneficio maggiore.

Significato clinico

I risultati di questo studio forniscono una conferma scientifica molto solida di un messaggio semplice ma potente:

Mangiare meglio e muoversi di più nel tempo non solo previene l’aumento di peso, ma migliora in modo concreto la distribuzione del grasso corporeo, riducendo quello più dannoso per la salute.

Inoltre, il fatto che i benefici siano più evidenti nelle persone con sovrappeso, obesità o sedentarietà rafforza l’importanza di interventi mirati su queste fasce di popolazione.

Questo grande studio di popolazione dimostra che:

  • migliorare la qualità della dieta riduce il grasso corporeo,
  • aumentare l’attività fisica ha un effetto ancora più marcato,
  • la combinazione delle due strategie è quella che porta ai migliori risultati,
  • i benefici sono particolarmente importanti per chi parte da condizioni di maggiore rischio.

Non si tratta quindi solo di “dimagrire”, ma di migliorare in profondità la salute metabolica, agendo sul tipo di grasso più pericoloso per cuore, fegato e metabolismo.

 

Bibliografia : Shayan Aryannezhad, Fumiaki Imamura, Emanuella De Lucia Rolfe et al

mar 2 dicembre 2025
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