VORACITA’: tutto e subito!

Dimmi come mangi, ti dirò chi sei
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Mangiare cibo in grande quantità nel più breve tempo possibile è un comportamento alimentare sempre più diffuso.

Chi mangia in modo vorace finisce per mangiare di più perché non ha la sensazione della sazietà. Preferisce la sensazione della pienezza gastrica alle stimolazioni sensoriali gustative e olfattive.
In una parola: non sa mangiare e non prova neppure piacere.
Il risultato?
Un netto aumento di peso corporeo, una persona vorace mangia di più senza accorgersi dell’errore alimentare, può avere reflusso gastro-esofageo, ernia iatale, gas ed eruttazioni post prandiali, disturbi gastrici e intestinali. Chi mangia vorace è succube di farmaci, anti acidi e altri preparati.
Purtroppo un numero di persone di ogni età è sempre più colpito dalla voracità.
Allora ragioniamo.
Mangiare in modo vorace significa avere un comportamento infantile con il cibo. Il bambino non mastica perché non ha i denti, inghiotte!
Il vorace esprime ansia e incapacità di contenere e guidare la propria mano che porta il cibo dal piatto alla bocca. Spesso ho riscontrato nella mia attività clinica che il vorace non ha autostima. Si sente sempre non adeguato, non adeguata.

LE MANI A TAVOLA
Il mangiare è un linguaggio non verbale che ciascuno trasmette agli altri. Il tenere la forchetta o il cucchiaio o il coltello in modo o in un altro è un linguaggio che svela il proprio carattere. Quando sono a tavola con persone che non conosco, osservo le loro mani, come utilizzano le posate per mangiare, il loro modo di mangiare, l’uso del sale prima nell’attesa dell’arrivo del piatto…
Conosco così il carattere della persona che sta mangiando con me.

VORACITA’ e STOMACO 
Mangiare con voracità vuol dire anche mangiare di più. Vuol dire ingrassare. Vuol dire preferire il piacere della pienezza gastrica rispetto al piacere dei sensi: gusto, olfatto! Immaginate di essere nella cavità gastrica e di vedere arrivare dall’esofago nello stomaco cibo solido, liquido, cotto e crudo, caldo e freddo con volumi diversi, per lo più grandi perché il cibo non è stato masticato. Come succede in chi mangia con voracità. Tutto e subito. Il cibo entra nello stomaco, che comincia a contrarsi. Lo stomaco fa tre contrazioni al minuto per riuscire a digerire tutto il cibo arrivato. Lo stomaco è un organo porzionatore, cioè riduce tutto il cibo ingerito, in piccole porzioni di 1-3 mm, cioè rende omogeneo tutto il cibo ricevuto. Se una persona inghiotte il cibo senza masticarlo, il cibo avrà dimensioni più grandi che devono essere ridotte a 1-3 mm. Cosi la presenza degli alimenti all’interno dello stomaco può avere una durata di alcune ore.
Conseguenze: senso di pienezza, di gonfiore sopra l’ombelico dopo il pasto, reflusso gastro-esofageo, gas con eruttazioni, gastriti, ulcere…
La voracità fa ingrassare e dopo il pasto compare un sonno profondo, in particolare a sera dopo la cena.

Consigli:

  1. ridurre almeno il cibo in piccole porzioni prima di ingerirlo al fine di ridurre il tempo di permanenza degli alimenti all’interno dello stomaco. Sminuzzare il cibo.
  2. Rendersi conto che si sta mangiando e che il cibo ingerito dovrà percorrere l’intero tubo intestinale lungo 9-10 metri!
  3. Dedicare tempo al cibo per provare piacere gustativo e olfattivo
  4. Esaltare i piatti con odori e sapori per provare il piacere sensoriale nel mangiare.
  5. Ridurre cibi solidi e mangiare piatti con cibo liquido: zuppe, minestre, passati di verdura che stimolano una rapida sazietà e non restano troppo a lungo nella cavità gastrica.
Bigliografia :
Fonti :

mar 22 dicembre 2015
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