Tumori, nel mondo circa il 6% è attribuibile a diabete, sovrappeso e obesità

Uno studio pubblicato su Lancet
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Nel mondo poco meno del 6% delle diagnosi di tumore è riconducibile a sovrappeso e obesità e al diabete. E la quota potrebbe aumentare alla luce della crescente diffusione di questa patologia e dell’eccesso di peso. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Lancet Diabetes & Endocrinology. Il suo autore principale è un ricercatore dell’Imperial College di Londra (Regno Unito). «La ricerca conferma l’evidenza secondo cui anche il diabete e l’eccesso di peso sono due fattori di rischio oncologico. Ma si tratta di due fattori di rischio modificabili, quindi richiamano ancora una volta l’importanza della prevenzione», ricorda la dottoressa Lorenza Rimassa, vice responsabile dell’UO di Oncologia Medica di Humanitas.

Dodici tumori

I ricercatori hanno valutato i dati relativi a dodici tipi di tumore diagnosticati nel 2012 in 175 Paesi. L’obiettivo era calcolare la quantità di tumori correlata al diabete e all’eccesso di peso. Pertanto i dati relativi alle diagnosi oncologiche sono stati combinati con la prevalenza nel 2002 del diabete e delle diverse categorie di indice di massa corporea (BMI – Body Mass Index) superiore a 25 Kg/m2.

Il BMI è una misura del peso corporeo che si calcola dividendo il peso espresso in chilogrammi per il quadrato dell’altezza espressa in metri. Valori compresi tra 25 e 29,29 Kg/m2 indicano la presenza di sovrappeso, oltre 30 Kg/m2 si è invece in presenza di obesità. Gli autori dello studio hanno così considerato un intervallo di dieci anni fra l’osservazione di alto BMI e diabete e l’incidenza dei tumori.

Si è visto che a questi due fattori di rischio era riconducibile il 5,6% delle diagnosi oncologiche, poco meno di 800.000 casi. In particolare il 3,9% era attribuibile all’alto BMI e il 2% al diabete. La maggior parte di questi tumori era stata diagnosticata nei Paesi occidentali ad alto reddito e secondariamente nei Paesi del sud-est asiatico.

Le dodici neoplasie considerate erano i tumori a seno, colon-retto,  ovaio,  stomaco (cardias), pancreas, rene, fegato, tiroide, colecisti, endometrio, esofago e mieloma multiplo. I tumori a fegato e endometrio contribuivano per il numero più alto di casi attribuibili a diabete e elevato BMI.

Le stime

Proiettando i dati sulla prevalenza di diabete e alto BMI dal 2002 al 2025, i ricercatori hanno stimato la quota di tumori a essi correlati. Questa potrebbe superare mediamente il 30% nelle donne e il 20% negli uomini.

Il diabete è una delle malattie croniche del metabolismo più diffuse nel mondo con oltre 420 milioni di casi mentre più di due miliardi di adulti sono almeno sovrappeso: «Entrambi sono fattori di rischio per diverse neoplasie probabilmente per l’effetto delle variazioni biologiche indotte nell’organismo: dall’aumento dei valori di insulina a quelli della glicemia fino all’infiammazione cronica sistemica associata alla produzione da parte del tessuto adiposo di molecole pro-infiammatorie», ricorda la dottoressa Rimassa.

«Il controllo del peso sin dalla giovane età è fondamentale per mantenere, nei limiti del possibile, a un livello normale l’indice di massa corporea. Il controllo del peso inoltre – conclude la specialista – è proprio uno degli strumenti con cui prevenire il diabete insieme a uno stile di vita salutare caratterizzato da un’alimentazione sana, con un buon apporto di frutta e verdura, fibre, cereali integrali e alla regolare attività fisica».

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Fonti :

ven 15 dicembre 2017
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